Home Arte, Storia, Cultura, spettacolo e musica Inaugurata Lancia di Luce II, l’opera del Maestro Arnaldo Pomodoro

Inaugurata Lancia di Luce II, l’opera del Maestro Arnaldo Pomodoro

La cerimonia ha aperto la diciottesima edizione di Arti Vive Festival

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È stata inaugurata ieri Lancia di Luce II, l’opera del Maestro Arnaldo Pomodoro che da qualche settimana ha preso il posto dell’Obelisco di Cleopatra – di cui era terminato il comodato a fine 2024 – in Piazza Lusvardi. Alla cerimonia sono intervenuti la sindaca di Soliera, Caterina Bagni, il presidente della Fondazione Campori, Giuseppe Schena, e Gianni Cottafavi, responsabile del settore Attività culturali, Economia della Cultura e Giovani della Regione Emilia-Romagna. Ospiti speciali i rappresentanti di Elettromeccanica Manfredini, Inox Tecnica e Mochem Industrie, i tre sponsor che hanno sostenuto l’iniziativa con un contributo. Lancia di Luce II è una scultura iconica, potente e simbolica, che entra a pieno titolo nel patrimonio culturale d’Italia: nella scultura si può leggere la storia industriale del trattamento del ferro, dell’acciaio e delle operazioni sul materiale incandescente; una metafora dell’invenzione umana e dello sviluppo di ogni ricerca. L’inaugurazione è stata l’occasione per dare il via ad Arti Vive Festival: giunta alla sua diciottesima edizione, fino a domenica porterà a Soliera grandi nomi della musica nazionale e internazionale.

“Siamo orgogliosi – dichiara la sindaca di Soliera, Caterina Bagni – di poter proseguire questo percorso di arte pubblica con una figura di rilievo internazionale come Arnaldo Pomodoro. E questo è possibile grazie al contributo di importanti aziende del territorio: Elettromeccanica Manfredini, Inox Tecnica e Mochem Industrie sono partner di cui siamo davvero orgogliosi, e che ringrazio, a nome della Città intera, per il contributo fornito. A Soliera diamo continuità alla promozione di arte pubblica: in un tempo frammentato e confuso, riaffermiamo il valore dell’arte, che è una necessità, una luce che nonostante tutto continua a colpire le nostre ombre”.

La cultura non è un accessorio – sottolinea Gianni Cottafavi – ma una parte fondamentale della nostra identità e del nostro sviluppo. In Emilia-Romagna crediamo nel valore dell’arte come strumento di coesione sociale e di rigenerazione urbana. La presenza di un’opera come questa, firmata da uno dei più grandi artisti italiani contemporanei, è un segno forte di attenzione verso le comunità e i territori, e testimonia quanto sia importante investire nella bellezza; un obiettivo che noi, come Regione Emilia-Romagna, perseguiamo con grande forza”.