Home Cantieri e lavori pubblici Nella villa appartenuta al notaio Rocca nascerà una residenza per disabili

Nella villa appartenuta al notaio Rocca nascerà una residenza per disabili

E’ stata donata alla Cooperativa Nazareno la villa appartenuta al notaio Mauro Rocca, in via Argine Panzano, a pochi passi da Gargallo. Lì sorgerà una residenza per disabili, per favorire percorsi di autonomia e, al contempo, dar vita a laboratori professionalizzanti per offrire occasioni di formazione tesi a un successivo inserimento nel mondo del lavoro.

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E’ stata donata alla Cooperativa Nazareno la villa appartenuta al notaio Mauro Rocca, in via Argine Panzano, a pochi passi da Gargallo. Una donazione importante che consentirà di allargare l’offerta di servizi rivolti alle persone disabili e alle loro famiglie anche grazie al coinvolgimento dell’Unione delle Terre d’Argine. L’idea? Creare una residenza per disabili e favorire così percorsi di autonomia e, al contempo, dar vita a laboratori professionalizzanti per offrire occasioni di formazione tesi a un successivo inserimento nel mondo del lavoro. “Il progetto che ci ha sottoposto la cooperativa e – spiega l’assessore alle politiche sociali del Comune di Carpi, Tamara Calzolari  rientrava perfettamente nei criteri fissati dal Ministero e dunque era candidabile per ottenere i finanziamenti legati al Pnrr – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. La cooperativa, proprietaria dell’immobile, dovrà farsi carico dei lavori di ristrutturazione e il cronoprogramma è a dir poco serrato: la chiusura della progettazione è fissata per il 2024 ed entro il 2026 è previsto il rendiconto, in caso contrario il finanziamento già accordato andrà perduto.

I nuovi servizi che verranno messi a punto entreranno così di diritto all’interno della “programmazione del piano sociale di zona”, prosegue l’assessore Calzolari per rispondere così in modo sempre più puntuale e attento alle esigenze delle persone disabili e dei loro famigliari. Per cambiare passo e far fronte alla crescente complessità sociale l’unica strada percorribile è infatti quella che vede l’alleanza tra istituzioni e terzo settore. “Dalla co-progettazione – conclude Tamara Calzolari – possono nascere bellissime esperienze, si pensi ad esempio alla Casa del sorriso nata dentro al Care Residence. Per noi confrontarci e dialogare con il tessuto associativo e cooperativo è una grande occasione di scambio e crescita. Insieme possiamo mettere in campo azioni davvero concrete e rispondenti alle reali necessità dei nostri cittadini, compresi quelli più fragili”. Insieme si va più lontano.

Jessica Bianchi