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39 anni da scrutinatore di seggio elettorale

Era il 1983 quando il carpigiano Franco De Filippi fu chiamato per la prima volta come scrutinatore di un seggio elettorale. Da allora, e fino al settembre del 2020, non è mai mancato allo scrutinio delle schede per una votazione o un referendum nazionale e attende di partecipare anche ai prossimi seggi.

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Franco De Filippi

È un record nazionale quello stabilito dal carpigiano Franco De Filippi, ex bancario in pensione, conosciuto come Filippo per la sua esperienza di dj a Canale 7 negli Anni Ottanta, che per 39 anni è stato scrutinatore di seggio, di cui 38 come vicepresidente, quasi sempre nella stessa sede, l’ex scuola elementare e attualmente scuola d’infanzia di Gargallo. “Non ho mai perso una votazione e un referendum nazionali dalle votazioni europee del 1983 al referendum sulla riduzione dei parlamenti del 20-21 settembre 2020. E se si considera che negli anni Ottanta e Novanta, tra governi che spesso cadevano richiamando gli italiani al voto e referendum vari, si arrivava a fare anche tre votazioni all’anno, ho superato svariate decine di seggi che ho presieduto da vicepresidente. Oltre che a Gargallo, la mia frazione di residenza, sono stato vicepresidente di seggio anche nella scuola primaria G. Pascoli e nella scuola primaria G. Rodari. La prima volta fui scelto dopo essere stato in visita dal presidente Sandro Pertini a Roma insieme a una delegazione del partito socialista, ma ho sempre svolto il mio incarico al di sopra di ogni schieramento politico e soltanto come orgoglioso rappresentate del popolo italiano”.

In 39 anni di esperienza ai seggi quali sono le differenze principali che hai riscontrato?

“La differenza principale riguarda gli orari. Sono cambiati: una volta si restava a fare lo spoglio delle schede fino a martedì mentre adesso di solito fino al lunedì. Ricordo che al martedì a pranzo, terminato di scrutinare tutte le schede, ci fermavamo a mangiare insieme. E poi era bello perché rivedevo tanti amici e conoscenti che non riuscivo a incontrare spesso. Allora oltre il 90% dei carpigiani andava a votare e quindi era facile rivedere tanti volti familiari. E poi credo sia cambiato il sentimento degli italiani. Un tempo il momento del voto era molto più sentito, era un’occasione solenne e i dati di affluenza in calo degli ultimi anni lo testimoniano. Per quanto mi riguarda la mia passione per questo incarico è sempre la stessa e attualmente sono in attesa di essere chiamato per i prossimi seggi”.

Chiara Sorrentino