315 chilometri e 5.600 metri di dislivello per immergersi nel cuore più autentico dell’Emilia, pedalando tra tre province, quelle di Piacenza, Parma e Reggio Emilia. Questo e molto altro è Emilia Gravel il cui tracciato, vario, sfidante e ricco di fascino, è letteralmente pane per i denti di tutti gli amanti del gravel. Tra loro anche il carpigiano 58enne Sabino Mizzi che, dal 26 al 28 settembre, si è messo alla prova, cimentandosi in questa avventura a bordo della sua bicicletta e pedalando su strade bianche, ciclabili immerse nella natura e salite impegnative, alla scoperta di borghi pittoreschi, castelli medievali, paesaggi mozzafiato e… sapori d’Emilia. La tre giorni all’insegna del bikepacking, con partenza da Busseto e arrivo a Correggio, attraverso le colline parmensi e reggiane, prevedeva due percorsi: Tola dolsa di 230 km e 3.200 metri di dislivello e il più impegnativoTin a bota di 315 km e 5.400 metri di dislivello.
“Io – spiega Sabino Mizzi – ho scelto il percorso più lungo per potermi godere appieno l’esperienza e immergermi nello spirito della manifestazione. Il percorso era costituito da un’unica tappa che ho suddiviso a mio piacimento, scegliendo dove e quando fermarmi, dove mangiare e dormire. In caso di bisogno l’organizzazione era pronta a intervenire e a supportare i partecipanti e, inoltre, scaricando e attivando l’app ufficiale, potevamo essere localizzati qualora avessimo avuto bisogno di essere soccorsi”.
Gli altri due carpigiani partecipanti Sasha Pedrielli e Stefano Pirondini hanno invece optato per il tracciato Tola dolsa.
Ogni chilometro è stato un viaggio alla scoperta di una terra bellissima: “la corsa – ammette Mizzi – è stata impegnativa. Sudore e fatica non sono mancati e il meteo non è sempre stato dalla nostra parte ma l’organizzazione è stata impeccabile, con ristori favolosi lungo il tracciato e un’assistenza perfetta. L’obiettivo era chiaro: finire il percorso e passare da tutti i check point senza tagliare i percorsi”.
E così, spinto dal mantra “Tieni Botta”, Sabino e i suoi compagni hanno assaporato la bellezza di una moltitudine di borghi, l’ebbrezza dei crinali, e infine, all’apice di quest’avventura in bikepacking, la mitica Pietra di Bismantova, e poi l’ascesa verso Ca’ del Vento, una sfida per gambe e spirito e poi giù, lungo il Crostolo, sfilando veloci fino a Correggio, l’arrivo.
“Emilia Gravel non è solo un percorso – conclude Mizzi – è un’esperienza che unisce la passione per il gravel, il piacere di scoprire un territorio ricco di cultura e storia e la sfida personale. Di certo parteciperò anche alla prossima edizione ma, probabilmente, mi cimenterò nel Tola dolsa”.
J.B.