Home Cantieri e lavori pubblici Che fine ha fatto il nuovo ospedale di Carpi?

Che fine ha fatto il nuovo ospedale di Carpi?

Per quanto riguarda il cronoprogramma l’Ausl di Modena precisa che, al momento “azienda sanitaria e Comune, come era stato annunciato, stanno lavorando alla redazione definitiva dell'accordo operativo finalizzato all'acquisizione delle aree per la costruzione del nuovo ospedale. Procedono, intanto, alcune opere propedeutiche che interessano quell'area come ad esempio i lavori alla viabilità stradale”. Una risposta perfettamente sovrapponibile a quella ricevuta il 26 marzo.

0
2251

Il rendering del futuro ospedale

“Nell’estate 2023 avremo a disposizione il progetto definitivo ed esecutivo del nuovo ospedale e le aree necessarie. A quel punto verrà fatta la gara di affidamento dei lavori e ci auguriamo che nella metà del 2024 si possa posare la prima pietra. Insomma entro la fine del nostro mandato (ndr – stiamo parlando del secondo mandato della Giunta Bellelli) dovremmo riuscire a vedere l’inizio del cantiere di questa importante e attesa opera”. Sono le parole pronunciate da Riccardo Righi, quando ancora vestiva i panni dell’assessore all’Urbanistica nell’aprile del 2021 (clicca qua: https://temponews.it/2021/04/02/nuovo-ospedale-di-carpi-nel-2024-la-posa-della-prima-pietra-se-tutto-filera-liscio/ ). Se tutto filerà liscio… diceva. Il suo ottimismo non è bastato.

E dunque, che fine ha fatto il nuovo ospedale di Carpi? Quello, per intenderci, che tiene banco in città da circa un ventennio? Ad averlo ritirato fuori, attirando la nostra attenzione, è stato, nel corso della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria della provincia di Modena del 18 settembre, proprio il direttore generale Altini: “rimodulare l’offerta in sanità significa lavorare per ridurre le duplicazioni di servizi che non aggiungono valore, ridisegnare luoghi di cura e ripensare alle vocazioni degli ospedali e dei territori in base ai bisogni. Ne è un esempio il lavoro che potrà nascere sull’Ospedale di Carpi appena sarà avviata la gara”. Qualcosa si è finalmente mosso? La risposta è no e nulla è cambiato rispetto allo scorso mese di marzo (leggi qua: https://temponews.it/2025/03/26/nuovo-ospedale-gli-espropri-sono-ancora-lontani-cosi-come-la-posa-della-prima-pietra/ ).

Per quanto riguarda il cronoprogramma infatti, l’Ausl di Modena precisa che, al momento “azienda sanitaria e Comune, come era stato annunciato, stanno lavorando alla redazione definitiva dell’accordo operativo finalizzato all’acquisizione delle aree per la costruzione del nuovo ospedale. Procedono, intanto, alcune opere propedeutiche che interessano quell’area come ad esempio i lavori alla viabilità stradale”. Una risposta perfettamente sovrapponibile a quella ricevuta il 26 marzo.

Solo al termine della stipula di tale accordo, prevista verosimilmente entro la fine dell’anno in corso, si potrà poi procedere alla fase degli espropri, la cui durata può essere prevista in circa un anno.

Facciamo qualche conto: entro la fine del 2025 dovrebbe essere pronto lo strumento urbanistico (accordo operativo) attraverso il quale l’Ausl darà il via alla definizione di un raggruppamento temporaneo di progettisti che dovranno produrre tutti i documenti necessari per poter dichiarare, in base alla normativa vigente, il vincolo di pubblica utilità sui terreni che saranno interessati dal cantiere della nuova struttura. Passaggio fondamentale, propedeutico all’acquisizione dei terreni da parte del Comune. Acquisizione che, è bene ribadirlo, fa rima con esproprio, materia assai spinosa anche in considerazione dei precedenti a cui abbiamo assistito in città (vedi alla voce Parco della Cappuccina).

Ma torniamo ai tempi: la fase espropriativa dovrebbe completarsi entro il 2026 dopodiché seguirà un’ulteriore fase di progettazione e quindi la gara di partenariato pubblico-privato che consentirà di individuare il partner privato che si occuperà della progettazione definitiva e dell’esecuzione delle opere. Una formula, quella del partenariato pubblico privato, che apre ulteriori incognite: il quadro economico complessivo del nuovo nosocomio infatti, prevede 126 milioni di euro di investimenti, di cui 57 da fondi statali e regionali e 69 da fondi del privato, cui si aggiungeranno altri 14 milioni per gli arredi e le attrezzature biomediche e informatiche. Ci sarà qualcuno disposto ad accollarsi il rischio? Ma questa è un’altra storia di cui non si parlerà almeno fino al 2028. Insomma la gara evocata dal Dg Altini è ben lungi dall’essere vicina.

Jessica Bianchi