In occasione della presentazione del 17 gennaio reciterai alcune delle nuove poesie?
“Quella del 17 non sarà la solita presentazione ma uno spettacolo con poesie, dialoghi e canzoni per raccontare il passaggio dalla campagna del passato ai giorni nostri”.
Cosa la spinge a portare avanti questo progetto letterario?
“Per cercare di non far scomparire il nostro dialetto che purtroppo si parla sempre meno nelle case e che ai giovani non interessa. Lo so che queste poesie sono solo delle gocce ma se rimarranno a testimoniare i personaggi che c’erano nelle nostre campagne molti decenni fa e i lavori che facevano i nostri avi vorrà dire che Téera da Béegh avrà raggiunto il suo scopo”.
Chiara Sorrentino