Home Ambiente Zanzara tigre, che la battaglia abbia inizio!

Zanzara tigre, che la battaglia abbia inizio!

Non sono solo fastidiose, le zanzare possono rivelarsi molto pericolose nel veicolare infezioni tutt’altro che trascurabili. Dopo le piogge dei giorni scorsi e l’arrivo dei primi caldi, si sta creando il clima ideale per la proliferazione della zanzara tigre, potenziale vettore di malattie come Chikungunya, Dengue e Zika Virus, pertanto è tornato operativo il Piano regionale di sorveglianza e controllo delle arbovirosi 2022, per contrastare la presenza di zanzare, a partire da quelle tigre. Migliorano le condizioni delle tre pazienti di 11, 6 e 4 anni che hanno contratto la malaria dopo un viaggio in Nigeria e che sono ora ricoverate al Policlinico di Modena.

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Non sono solo fastidiose, le zanzare possono rivelarsi molto pericolose nel veicolare infezioni tutt’altro che trascurabili. Dopo le piogge dei giorni scorsi e l’arrivo dei primi caldi, si sta creando il clima ideale per la proliferazione della zanzara tigre, potenziale vettore di malattie come Chikungunya (malattia spaccaossa), Dengue (con possibili manifestazioni a carattere emorragico) e Zika Virus, pertanto è tornato operativo il Piano regionale di sorveglianza e controllo delle arbovirosi 2022, per contrastare la presenza di zanzare, a partire da quelle tigre. E’ arrivato, dunque, il momento di mettere in atto da parte delle istituzioni pubbliche e dei privati interventi e azioni di prevenzione per ridurne il più possibile la diffusione. In questo modo, oltre a rendere più vivibili gli spazi verdi, si contribuisce a garantire maggior sicurezza per proteggere la salute della collettività. Un dovere, quindi, a cui tutti sono chiamati: dai Comuni, responsabili dei trattamenti nelle aree pubbliche, ai cittadini, che devono assolvere al compito di curare gli spazi di loro pertinenza evitando ristagni d’acqua ed effettuando i necessari interventi larvicidi. 

Accanto a tali azioni preventive, le istituzioni sono però pronte a intervenire e a usare le maniere forti, per così dire, qualora si dovessero verificare dei casi sospetti di infezione da Chikungunya, Dengue o Zika Virus.  “Se al rientro da un viaggio di piacere o di lavoro in zone dove queste arbovirosi sono particolarmente diffuse – spiega il direttore del Servizio di Igiene Pubblica dell’Ausl di Modena, dottor Giovanni Casaletti – dovessero comparire febbre alta, dolori ossei o altri disturbi occorre parlarne immediatamente col proprio medico”.

Dal 1° maggio al 31 ottobre il Servizio di Igiene Pubblica dell’Ausl di Modena e i Comuni hanno attivato una rete di sorveglianza e di pronto intervento operativa 24 ore su 24 e sette giorni su sette.

“A fronte di un caso sospetto di infezione – prosegue Casaletti – viene effettuato un prelievo che verrà poi processato da un laboratorio regionale di riferimento teso a confermare o meno la diagnosi di Chikungunya, Dengue o Zika; nel frattempo il servizio di Igiene pubblica attiva un’indagine epidemiologica per capire dove si è recata la persona in viaggio e per sapere dove vive e lavora. A quel punto i Comuni trattano per tre giorni le due aree con un prodotto adulticida con lo scopo di abbattere i possibili vettori di infezione che, effettuando il pasto di sangue a danno della persona potenzialmente infetta, potrebbero infettarsi a loro volta e trasmettere quindi il virus ad altre persone del vicinato o a colleghi di lavoro”. 

Azioni fondamentali che vengono messe in atto con tempestività, conclude il direttore, “onde evitare l’evenienza di una trasmissione autoctona di queste infezioni”.

E sempre a proposito di zanzare, l’Ausl e l’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena rendono noto che sono stati isolati tre casi di malaria in tre minori di origini nigeriane rientrati da una vacanza nel Paese africano. Le tre pazienti – tre femmine di 11, 6 e 4 anni – stanno migliorando e sono ricoverate in Pediatria al Policlinico di Modena. “Il contagio è avvenuto in Nigeria, in pazienti che non risultano aver effettuato la profilassi prevista quando si è in procinto di intraprendere viaggi in zone a rischio. Attualmente – spiega Casaletti – le specie di zanzare potenzialmente vettrici del Plasmodio sono scarsamente presenti nel nostro territorio per cui la trasmissione “in loco” di tale infezione costituisce un evento estremamente raro”.