Home Carpi Il Fanti internazionale ospita la sfida sui lavori del futuro

Il Fanti internazionale ospita la sfida sui lavori del futuro

Al lavoro, insieme agli studenti di Olanda, Spagna, Romania e Germania, i coetanei dei licei di Carpi, Cuneo, Riccione e Ostiglia. La tre giorni, da lunedì 7 a mercoledì 9 febbraio, è stata particolarmente intensa, con ritmi di lavoro serrati, interamente in lingua inglese.

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Respirare aria internazionale è un’esigenza profonda per i ragazzi e potersi incontrare e confrontare nuovamente in presenza è stato motivo di grande entusiasmo. La possibilità è stata loro offerta nell’ambito del progetto Looking 4ward ideato dal Liceo Fanti di Carpi e inserito nel Piano Nazionale Scuola Digitale del Ministero dell’Istruzione. La tre giorni, da lunedì 7 a mercoledì 9 febbraio, è stata particolarmente intensa, con ritmi di lavoro serrati, interamente in lingua inglese.

Hanno partecipato otto delegazioni (in parte in presenza e in parte online) che si sono sfidate sui lavori del futuro e sulle competenze necessarie per affrontarli: al lavoro, insieme agli studenti di Olanda, Spagna, Romania e Germania, i coetanei dei licei di Carpi, Cuneo, Riccione e Ostiglia.

I cinquanta studenti sono stati impegnati in collegamenti, lavori di gruppo e visite a realtà del territorio da cui poter trarre ispirazione: la Hipert srl di Modena per scoprire le auto a guida autonoma, la Fondazione Golinelli e il Future Food Institute a Bologna.

La fase finale, mercoledì 9 febbraio, si è aperta con la sessione di public speaking in cui i singoli interventi hanno affrontato da diversi punti di vista il tema della gender equality, la parità di genere sui luoghi di lavoro e si è conclusa con l’hackathon, la competizione tra studenti per costruire un’idea, gestito dagli studenti del gruppo Wayouther.

Accogliere nuovamente studenti stranieri è stata una sfida ma, grazie al lavoro della dirigente scolastica Barbi e dei docenti che hanno collaborato con lei, l’esperienza si può ripetere, dopo un lungo periodo in cui la pandemia ha congelato i movimenti, limitando gli orizzonti dei ragazzi.