Campogalliano, Novi, Soliera, Medolla e Cavezzo. Sono i comuni in cui da tempo sono stati attivati dei Centri del Riuso a ridosso dei centri di raccolta rifiuti gestiti da Aimag. Molte famiglie che svuotano soffitte o vogliono liberarsi di oggetti che non usano più, prima di entrare in discarica fanno tappa al mercatino: tutto ciò che ha ancora un valore viene messo in vendita a prezzi piccoli piccoli mentre il resto oltrepassa il cancello dell’adiacente isola ecologica. Il passo è breve ed è proprio questa prossimità a fare la differenza. Una posizione strategica che si sta rivelando utile per arginare il crescente fenomeno degli abbandoni e, allo stesso tempo, per dare alle persone in difficoltà economica l’opportunità di acquistare oggetti utili a prezzi ridotti. Questi centri di recupero nei quali è possibile trovare pezzi d’arredo, soprammobili, piccoli elettrodomestici e molto altro ancora, vengono gestiti grazie a delle convenzioni con enti del tessuto associativo del territorio.
Ora alla lista di questi comuni virtuosi si aggiunge anche quello di Correggio dove oggi, sabato 18 ottobre, è stato inaugurato il nuovo Centro comunale del Riuso in via Pio La Torre, a fianco del Centro di raccolta rifiuti.
Il progetto ha preso l’avvio nel 2019 grazie a un finanziamento regionale con i lavori partiti subito dopo la fine della pandemia nel 2021. L’investimento complessivo ammonta a 240mila euro: 150mila a carico del Comune di Correggio e 90mila finanziati da Atersir, nell’ambito dei contributi destinati ai Comuni che promuovono azioni di riduzione dei rifiuti e di riuso di beni ancora idonei.
L’intervento realizza un nuovo deposito a due piani (12 x 12,5 metri) e la riqualificazione degli immobili esistenti. Un’infrastruttura moderna, pensata per garantire ordine, sicurezza e tracciabilità dei flussi, e per ospitare attività didattiche e informative rivolte a scuole, famiglie, associazioni.
“È un progetto importante – dichiara l’assessora e vicesindaca di Correggio, Maria Chiara Oleari – sul piano ambientale e anche sociale: sarà gestito da Legambiente, con la possibilità di laboratori e iniziative aperte alla cittadinanza. La vicinanza con l’istituto professionale del Convitto Corso potrà favorire collaborazioni e percorsi formativi. Un bell’inizio per tutta la comunità”.
Con questa apertura, Correggio compie un ulteriore passo nella strategia locale di prevenzione dei rifiuti: allungare la vita degli oggetti significa risparmiare risorse, evitare nuovi impatti produttivi, promuovere responsabilità condivise e creare opportunità per chi è in difficoltà. Mobili, attrezzature e arredi potranno trovare nuova destinazione grazie alla selezione effettuata in loco.
A Soliera, Novi e Campogalliano è Auser a gestire questi centri e gli utili ricavati vengono poi rimessi in circolo per sostenere alcuni progetti cittadini.
E Auser Carpi? “Nella nostra città – spiega il responsabile Eugenio Arpaia – Auser può contare su una ventina di volontari che si occupano di trasporto sociale. Troppo pochi per riuscire ad assumersi l’impegno di gestire anche un centro del riuso. L’iniziativa è pregevole e come già accade in altri comuni dell’Unione delle terre d’Argine sarebbe bello poterla realizzare anche a Carpi, inoltre il nostro presidente provinciale ci incoraggia continuamente ad allargare i nostri orizzonti e le nostre azioni. Per farlo però servono volontari disposti a spendersi in tale direzione. Qualora raggiungessimo un numero congruo siamo disponibili a metterci a disposizione”. Aimag e Comune si erano dimostrati aperti alla possibilità di esportare anche nella nostra città questa bella iniziativa ma finora tutto tace. Perchè a Carpi tutto pare essere di così difficile realizzazione?
Jessica Bianchi