La figlia del cartografo dell’autrice inglese Clare Marchant (Harper Collins edizioni) è un romanzo storico denso di emozioni ambientato in Inghilterra e in parte in Olanda che si dipana tra la fine del Cinquecento e i giorni nostri.
Tutto inizia nel 1580 con la vicenda di Frieda Ortelius, una giovane ragazza olandese i cui genitori vengono brutalmente uccisi dagli spagnoli durante l’Inquisizione. I cattolici (gli spagnoli) uccidevano i protestanti in quel periodo, e uno dei rifugi per i protestanti era l’Inghilterra, governata allora dalla regina Elisabetta I.
Frieda fugge e si costruisce una vita a Londra con il marito marinaio. Provenendo da una rinomata famiglia di cartografi ha imparato il mestiere, eccellendo a tal punto da catturare l’attenzione della regina che le commissiona la creazione di una mappa dettagliata del sud dell’Inghilterra per aiutare il corsaro Francis Drake nella lotta contro gli spagnoli.
Tuttavia, intrecciata tra i capitoli sulla vita di Frieda, c’è un’altra storia ambientata nella contemporaneità: Robyn Willoughby è una donna di trentasei anni che lavora nel negozio di mappe antiche del padre segnata dalla scomparsa del marito avvenuta sette anni prima durante la Vendée Globe: la più grande regata intorno al mondo, in solitaria, senza scalo e senza assistenza, ed anche di gran lunga la più pericolosa tra tutte le avventure veliche. Quando Robyn e il padre trovano una mappa macchiata di sangue che non riescono a identificare, la giovane donna inizia a indagare scavando nel passato e immergendosi sempre di più nella vicenda di Freida come se, nella sua storia dolorosa trovasse un riflesso della sua perdita. Ma la scoperta di quella mappa cambia tutto. Ricostruendo la vita di Freida, Robyn ritrova un senso, una direzione, una strada che non porta solo nel passato ma anche verso un futuro diverso. Marchant delinea due ritratti di donne autentici e vibranti. Con la sua abile penna costruisce una narrazione sapiente, alternando le voci di Robyn e di Freida: una ricostruisce il passato attraverso lettere, archivi, messaggi cifrati; l’altra disegna coste e rotte, segreti e paure, col cuore diviso tra la famiglia e i poteri che stringono la morsa sulla sua arte. Le loro storie si specchiano: dolore, perdita e slancio vitale diventano ponti tra secoli diversi, ma emotivamente vicini.
Chiara Sorrentino