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“Lavoriamo per la tenuta e la qualità dei servizi a beneficio dei cittadini”

53 milioni di euro, di cui 20 messi a disposizione dell’Unione delle Terre d’Argine. A tanto ammontano le risorse che finanzieranno il circuito del welfare del nostro territorio. Il Piano sociale di zona, che vede in prima linea Servizi Sociali, Ausl di Modena e Terzo Settore, con le sue 400 pagine di progettazione, abbraccia temi complessi e delicati: dalla gestione dell’area anziani a quella dei minori stranieri non accompagnati, dal sostegno alla disabilità a quello delle famiglie messe in ginocchio dalla perdita del lavoro o strette nella morsa di mutui o affitti. Azioni mirate contro l’esclusione, la povertà e la fragilità.

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Da sinistra Tamara Calzolari, l’assessore di Novi di Modena Elisa Casarini e Brunella Bianchini referente area integrazione socio sanitaria dell’Ausl

53 milioni di euro, di cui 20 messi a disposizione dell’Unione delle Terre d’Argine e gli altri da Stato, Regione e Ausl. A tanto ammontano le risorse che finanzieranno il circuito del welfare del nostro territorio. Il Programma Attuativo 2025 del Piano di Zona per la Salute e il Benessere Sociale, che vede in prima linea Servizi Sociali, Azienda sanitaria di Modena e Terzo Settore, con le sue 400 pagine di progettazione, abbraccia temi complessi e delicati: dalla gestione dell’area anziani a quella dei minori stranieri non accompagnati, dal sostegno alla disabilità a quello delle famiglie messe in ginocchio dalla perdita del lavoro o strette nella morsa di mutui o affitti.

“Inflazione, costi dei servizi lievitati, bisogni che continuano a crescere incessantemente a fronte di trasferimenti governativi pressoché costanti, quando non calanti, ci stanno mettendo a dura prova – dichiara il sindaco Riccardo Righi – pertanto stiamo cercando di sollecitare i piani alti affinché si sblocchino delle risorse. Nonostante tali oggettive difficoltà siamo comunque riusciti, anche per il 2025, a garantire la tenuta dei servizi e la loro qualità”. Un esempio eclatante della “latitanza” del Governo è certamente la voce relativa alla gestione dei minori stranieri non accompagnati che nei quattro comuni dell’Unione sono 31: “nel biennio 2023-2024 per la gestione di questi ragazzi abbiamo sostenuto uno spesa di 600mila euro. Di questo denaro che, per legge, dovrebbe trovare un copertura totale da parte dello Stato non abbiamo ancora visto un euro e gli scenari futuri sono tutt’altro che rosei” conclude il primo cittadino.

A snocciolare qualche dato è poi l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Carpi, Tamara Calzolari: “nel 2024 lo Sportello sociale ha ricevuto 5.611 domande, presentate per il 72% da italiani, perlopiù donne (57%), nella fascia d’eta compresa tra i 30 e i 64 anni. 1.618 le famiglie sostenute (con contributi per l’affitto o la spesa alimentare ad esempio) per un totale di 6.533 cittadini”.

La tipologia di azioni messe in campo sono numerose e una quota rilevante di risorse viene investita in favore degli anziani: posti nei centri diurni e nelle residenze, assegni di cura per allungare il più possibile il periodo di permanenza al domicilio.

Una popolazione, la nostra, che invecchiando è sempre più afflitta da quadri clinici pluripatologici, condizioni che necessitano di una assistenza integrata e complessa. A Carpi, così come negli altri tre comuni delle Terre d’Argine, Novi, Soliera e Campogalliano, trovare un posto in una casa residenza è molto difficile: altissima la domanda a fronte di un’offerta insufficiente. Non è prevista nel medio termine la realizzazione di nuove Cra ma, aggiunge Calzolari, “l’aumento della domanda ci preoccupa e prevediamo di riuscire a mettere a disposizione una ventina di posti residenziali (accreditati) in più attraverso un bando rivolto alle strutture private e, al contempo, di offrire più ore di assistenza domiciliare”.

Previste anche azioni mirate per la prevenzione del disagio giovanile e del gioco patologico, il sostegno alle famiglie in difficoltà, alle donne vittima di violenza e a coloro che non hanno più un tetto sulla testa.

“I fronti su cui agire sono tanti – conclude l’assessore Calzolari – ma questi 53 milioni (16,5 milioni per anziani, 9,5 milioni per persone con disabilità, oltre 19 milioni per minori e famiglie, 1,6 milioni per le dipendenze, 1,1 milioni per gli immigrati, 2,5 milioni per il contrasto alla povertà e 3,2 milioni per la multiutenza ovvero nuclei in cui si registrano più bisogni) parlano da soli. Il Piano sociale di zona rappresenta il cuore della nostra azione politica affinché i servizi a beneficio dei cittadini non solo tengano e siano rispondenti ma mantengano alti standard di qualità”.

Jessica Bianchi