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Il Comune di Carpi condannato a pagare le spese legali, “in corso la verifica sulle responsabilità”

La cifra è di quelle modeste, 5.868,94. A tanto ammonta il debito fuori bilancio per sentenza esecutiva che condanna il Comune di Carpi al pagamento. A ricostruire quello che è avvenuto è il segretario Clementina Brizzi nella seduta del 18 settembre scorso quando la delibera è stata sottoposta al voto del Consiglio comunale. 

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foto di repertorio

La cifra è di quelle modeste, 5.868,94 euro. A tanto ammonta il debito fuori bilancio per sentenza esecutiva che condanna il Comune di Carpi al pagamento. A ricostruire quello che è avvenuto è il Segretario comunale Clementina Brizzi nella seduta del 18 settembre scorso quando la delibera è stata sottoposta al voto del Consiglio comunale.

La sentenza, che risale al luglio del 2022, è stata pubblicata nel settembre dello stesso anno, ed è diventata esecutiva nel marzo 2023, non è stata notificata al Comune di Carpi che ne è venuto a conoscenza lo scorso 5 agosto quando l’avvocato delle controparti ha presentato la nota con cui chiedeva i 5.868, 94 euro delle spese legali che il Comune di Carpi era stato condannato a pagare.

La vicenda risale a una decina di anni fa quando “era stata elevata  – è la ricostruzione del Segretario generale Brizzi sulla base della senza – una sanzione pecuniaria per una pratica edilizia di cui i due soggetti interessati avrebbero chiesto l’annullamento in autotutela all’ufficio competente. L’ufficio ha adottato il provvedimento ma nei pochi giorni intercorsi tra l’adozione e la notifica ai soggetti interessati, questi ultimi hanno depositato il ricorso davanti al Tar. Il Comune non si è costituito, le controparti avrebbero dovuto eccepire il venir meno della materia del contendere ma non è successo e l’iter è proseguito arrivando a sentenza”. Il giudice del Tar ha condannato il Comune di Carpi a pagare le spese legali alla controparte sulla base del principio di soccombenza virtuale. Cioè, è stato annullato l’atto quindi si presume che il Comune avesse sbagliato e pertanto deve pagare le spese.

“L’atto di riconoscimento del debito verrà inviato alla Procura della Corte dei conti. Io sto istruendo il procedimento per la verifica di eventuali responsabilità – ha aggiunto il Segretario Brizzi – e se ci sono i presupposti si farà segnalazione alla Procura medesima. C’è da verificare se l’ufficio comunale ha deciso di non costituirsi perché lo riteneva non vantaggioso oppure se è sfuggito”.

La vicenda risale a dieci anni fa e molti dei dipendenti di allora non sono più in servizio. Nel frattempo sono anche cambiate le modalità di gestione dei contenziosi che in passato erano in capo ai singoli settori, mentre oggi vengono accentrati in una struttura che ha conoscenze specifiche. Considerando che il Comune è obbligato a riconoscere il debito da sentenza allocando risorse a bilancio dal Fondo contenziosi, il voto dei consiglieri non avrebbe cambiato la sostanza ma non è mancato il dibattito.

Pur apprezzando la volontà di procedere con un’indagine interna, Federica Carletti (FdI) ha sottolineato che si tratta di una spesa “che ricade sul portafoglio dei cittadini quando le responsabilità non sembrano mai di nessuno”. Il collega Enrico Fieni (FdI) ha definito “non corretto spalmare gli errori sul bilancio anche se la cifra è irrisoria perché le responsabilità ricadono sul dirigente”.  Una situazione inaccettabile anche per Michele De Rosa (FI) mentre Paola Borsari (PD) ha ribadito che “essendo un atto dovuto quindi non si capisce il senso delle dichiarazioni di chi mi ha preceduto.  C’è tutta l’intenzione di determinare chi può essere stato responsabile nonostante il tempo passato e speriamo che questo tipo di soccombenza non accada più in futuro”.

Per Monica Medici (Carpi civica) “l’atto è dovuto e il debito va pagato,  votare contro non serve a nulla ma l’astensione sottolinea la malagestio che c’è stata. Se è successo, significa che qualcuno ha sbagliato ma da sempre i dirigenti comunali prendono il massimo premio. Infine, è assurdo che il Comune di Carpi con 75mila abitanti non abbia un ufficio legale e si debbano sempre conferire gli incarichi esternamente”.

La delibera è stata approvata coi 13 voti di PD, Carpi a Colori e AVS, contrari Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega, astenuta Carpi Civica.

Sara Gelli