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Gli studenti di Novi fanno rivivere la storia nel cortometraggio ispirato alla patriota Rosa Testi Rangone

Liberamente ispirato alla storia della Contessa Rosa Testi Rangone, il cortometraggio ne ripercorre la vita nei tre capitoli verde, bianco e rosso in cui i ragazzi hanno ricostruito l’amore che la Contessa nutriva per Novi, la forza delle sue idee e il suo coraggio. A fare rivivere il periodo del Risorgimento sono stati dodici ragazzi del Comprensivo Gasparini di Novi di Modena grazie al laboratorio sperimentale creativo di cortometraggio e fotografia di back stage Photo Film Theatre da un’idea di Marzia Lodi, fotografa, realizzata con Davide Costi, videomaker

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Sono passati ogni giorno davanti a quella residenza costruita più di due secoli fa e che si trova vicino alla scuola, ma oggi guardano Villa delle Rose con occhi diversi e, quando capita che la sera venga accesa la luce nel belvedere sul tetto, viaggiano indietro nel tempo. Come a dire che finché la luce della storia resta accesa, la storia è ancora viva.

A fare rivivere il periodo del Risorgimento sono stati dodici ragazzi delle scuole medie del Comprensivo Gasparini di Novi di Modena grazie al laboratorio sperimentale creativo di cortometraggio e fotografia di back stage Photo Film Theatre da un’idea di Marzia Lodi, fotografa, realizzata con Davide Costi, videomaker, con il sostegno del Comune di Novi e, in particolare, dell’assessore Annalisa Paltrinieri da cui è arrivata la richiesta di realizzare un cortometraggio coi giovani della scuola. “Il lavoro – rivela Marzia, alla sua opera prima da regista – è iniziato un anno fa con l’obiettivo di rendere affascinante la storia per i ragazzi a partire da vicende legate al territorio in cui vivono e con l’utilizzo di mezzi contemporanei che li potessero appassionare. Ho consultato i documenti presso la Biblioteca Estense di Modena e la tesi di laurea di Giulietta Nicodano Rubin, mi sono immersa nella lettura del manuale di Cesare Zavattini Dal soggetto alla sceneggiatura. Come si scrive un capolavoro: Umberto D”.

All’inizio dell’anno scolastico il progetto Photo Film Theatre è stato proposto nelle classi e dodici alunni di prima e seconda media si sono iscritti partecipando, insieme alla prof. Elvira Bendazzoli, da novembre a marzo ai dodici incontri del venerdì pomeriggio in orario extrascolastico nel Foyer del Teatro.

“Per un mese hanno provato i diversi ruoli in libertà, poi hanno organizzato un casting e, in autonomia, hanno scelto di essere attore, aiuto regista, segretaria di edizione, ciacchista, fotografa di backstage, assistente alle riprese, storyteller, storybord. Siamo diventati uno staff in cui ognuno si è sentito importante e ha avuto libertà di espressione: I ragazzi si sono impegnati, affaticati, divertiti” spiega Marzia.

Lo staff ha potuto utilizzare attrezzature professionali messe a disposizione da Marzia e Davide e ha potuto toccare con mano documenti storici da cui attingere per scrivere alcuni passaggi della sceneggiatura.

Il risultato è il cortometraggio Tricolore della durata di dodici minuti proiettato in occasione della presentazione nel Foyer del Teatro e disponibile nella versione integrale sul canale Youtube del Comune di Novi.

Liberamente ispirato alla storia della Contessa Rosa Testi Rangone, il cortometraggio ne ripercorre la vita nei tre capitoli verde, bianco e rosso in cui i ragazzi hanno ricostruito l’amore che la Contessa nutriva per Novi, la forza delle sue idee e il suo coraggio.

Nata nel 1789, dopo essersi sposata e aver avuto tre figli, si separò dal marito, si stabilì tra Modena e Villa delle Rose a Novi di Modena e frequentò cenacoli dei più ferventi patrioti di cui condivise le idee di indipendenza dagli Estensi.

In quel belvedere sul tetto di Villa delle Rose, la Contessa Rosa Testi Rangone cucì le tre pezze di stoffa della bandiera tricolore che fu consegnata a Ciro Menotti nel giorno stesso del suo arresto nel 1831. Per aver avuto rapporti coi congiurati e aver cucito la bandiera fu condannata a tre anni di carcere, morì nel 1859 ed è sepolta a Novi.

“È stato un modo meraviglioso per addentrarsi nella storia, un viaggio fino al 1831 e ritorno, durante il quale i ragazzi sono arrivati alle cose in profondità domandandosi cosa significhi essere patriota” conclude Marzia.

Sara Gelli