Home Carpi Una bandiera che unisce: il 25 aprile a Carpi

Una bandiera che unisce: il 25 aprile a Carpi

Un migliaio di persone in Piazza Martiri a Carpi per la ricorrenza della Festa della Liberazione. GUARDA TUTTE LE FOTO

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Il lungo corteo con la bandiera della Pace lunga cento metri è partito da corso Roma accompagnato dalla Banda cittadina e dai cori, ha attraversato corso Alberto Pio ed è arrivato in Piazza Martiri dove la bandiera è stata issata sul Torrione degli Spagnoli. Sul pronao del teatro l’Orchestra della Scuola media Alberto Pio si è esibita insieme al coro della scuola primaria Verdi. A sottolineare il senso del 25 aprile Festa della Liberazione sono state le parole di Raffaella Romagnolo finalista del Premio Strega 2024. Alla cerimonia della deposizione di una corona ai caduti di Piazza Martiri hanno presenziato tutte le autorità e dopo l’intervento del Presidente di Anpi Lucio Ferrari, è stata la volta del Sindaco di Carpi Riccardo Righi che è intervenuto sul palco ringraziando il rappresentante della comunità cinese che ha realizzato la bandiera della Pace lunga cento metri.

Un momento di silenzio in onore di Papa Francesco ha preceduto il suo messaggio. “Ha creduto fino all’ultimo in una Chiesa povera e coraggiosa, capace di stare accanto agli ultimi, capace di denunciare e di indicare un altro cammino. Il suo impegno resta e sono convinto che continuerà ad accompagnarci”. Questo 25 aprile è stato festeggiato “insieme, fianco a fianco, stringendo tra le mani la bandiera della pace portata da uomini e donne di culture, nazionalità e generazioni diverse. E ora quella bandiera sventola dal punto più alto del nostro castello, il Torrione degli Spagnoli. Io credo che questo gesto valga più di mille parole”.

Per Righi, il senso più autentico del 25 aprile è “fare memoria con i piedi ben piantati per terra, radicati nel presente e lo sguardo che guarda al futuro. Non solo ricordare ma riconoscere un mondo che cambia con una velocità che spesso fatichiamo a comprendere: un cambiamento che ci impone oggi di vigilare, di scegliere con consapevolezza da che parte stare. In questo scenario, ciò che stiamo vivendo oggi è essenziale come antidoto al cinismo, all’individualismo, a quel narcisismo pandemico dove l’io prende il posto del noi”. Il Sindaco di Carpi cita Gaber e invita alla partecipazione “perché certi meccanismi che hanno portato alla dittatura sono ancora presenti e non sono spariti, non fanno rumore, non indossano divise ma diventano odio, delegittimano la verità e seminano disprezzo. Per questo, il 25 aprile non deve essere solo una cerimonia ma una scelta di campo e di identità, e ancora oggi è antifascismo”.

Poi Righi fa riferimento alle recenti vicende carpigiane per criticare l’opposizione. “Durante gli anni bui del fascismo – ha detto – la scuola non formava cittadini ma sudditi obbedienti e purtroppo anche oggi a Carpi come in altre città abbiamo visto attacchi ingiustificati contro le scuole, contro gli insegnanti e contro i dirigenti. Attacchi mossi dal pregiudizio, dalla paura del pensiero libero. C’è chi vorrebbe che la scuola stesse al suo posto ma la scuola deve muoversi, deve coltivare coscienze critiche libere e responsabili, difendere la sua autonomia”. Cita Padre Davide Maria Turoldo: “tra i morti della Resistenza vi erano seguaci di tutte le fedi. Ognuno aveva il suo Dio, ognuno aveva il suo credo, e parlavano lingue diverse, e avevano pelle di colore diverso, eppure nella libertà e nella umana dignità si sentivano fratelli”.