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Manifattura Riese, la proprietà diserta anche il secondo appuntamento al Ministero dello Sviluppo economico

Al Ministero del Lavoro, mercoledì 28 luglio, è previsto un incontro sulla procedura di licenziamento collettivo.

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Presidio dei lavoratori di sabato scorso davanti all’azienda a Carpi

“È inaccettabile il comportamento della proprietà di Manifattura Riese. Condivido le valutazioni e l’appello delle organizzazioni sindacali e delle loro rappresentanze in merito a un comportamento imprenditoriale inconcepibile che, a fronte di tante soluzioni possibili per un’azienda di un settore in crisi, non veda la disponibilità al confronto. Imprenditori che non si presentano a una riunione convocata dalle istituzioni, in questo caso dal Governo, dimostrano una preoccupante carica di cinismo e disprezzo verso i lavoratori, prevalentemente donne, e le loro famiglie”. Queste le parole  dell’assessore regionale allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla, relativamente alla vertenza Manifattura Riese (ex Navigare) dopo l’incontro di ieri a Roma al Ministero dello Sviluppo economico.

La vicenda parte dalla messa in liquidazione dell’azienda e la contestuale cessazione delle attività, dopo che la Luchi Fiduciaria ha acquisito l’80% delle quote societarie dal Fondo Consilium, mentre il rimanente 20 % rimane nelle mani della Navy Group. La storica azienda, con sede legale a Rio Saliceto e stabilimento con vendita a Carpi, ha avviato la procedura di licenziamento collettivo di tutti e 82 i lavoratori.

Il ministero del Lavoro convocherà per mercoledì 28 luglio un incontro proprio sul merito della procedura di licenziamento collettivo. “Auspico la partecipazione della proprietà – ha aggiunto Colla – così da poter avviare un confronto e mettere a disposizione tutti gli strumenti legislativi e normativi che permettono di evitare una cesura sociale di tale portata. Il modello che abbiamo condiviso in Emilia Romagna, anche con la sottoscrizione del Patto per il Lavoro e Il Clima, è di evitare atti unilaterali, quale comportamento civile e democratico nei momenti di difficoltà delle imprese”.