Da cosa si distingue la vostra tribute band dei Dire Straits dalle altre?
“Innanzitutto perché siamo in tanti sul palco – spiegano i componenti della band – e questo richiede un coordinamento tecnico incredibile, e poi perché siamo tra i pochissimi musicisti in Italia a esibirci con la pedal steel guitar, uno strumento a corde molto particolare che si suona con una barra di metallo”.
Come vi siete infatuati della musica dei Dire Straits e qual è la vostra canzone preferita?
“Siamo tutti legati dalla storia della musica degli Anni ‘70-’80-’90 in cui c’erano band di straordinaria qualità e capacità, che agivano principalmente per talento e passione, ed erano estranee alle logiche commerciali di oggi. Per questo era facile innamorarsi delle loro canzoni. Il brano che più ci tiene uniti è On Every Street, la canzone che dà il titolo a un celebre tour dei Dire Straits in cui era già stata inserita la pedal steel guitar, e la loro musica si era già evoluta a livelli tecnici pazzeschi”.
Chi rappresenta meglio oggi la loro tradizione?
“Purtroppo nessuno. E’ diventato molto difficile trovare sonorità e idee così originali oggigiorno, e le tribute band trovano largo seguito proprio perché riportano in vita un modo di fare musica che non esiste più. I Dire Straits si sono sciolti ufficialmente anni fa, e noi cerchiamo di reinterpretare al meglio il loro messaggio con tanto impegno, rispetto per la musica con la M maiuscola e per il pubblico”.
Chiara Sorrentino