aeroportuale di cui Marinelli fa parte insieme ad altri imprenditori, è quella di dotare l’aeroporto di tutti i servizi di cui necessitano gli aeromobili: “dal banale lavaggio alle più complesse operazioni di manutenzione e aggiornamento della strumentazione di bordo… insomma tutte quelle attività collaterali al trasporto aereo che a oggi tutti noi siamo costretti a fare al di fuori dei confini nazionali, poiché nel nostro Paese non esistono realtà simili, contribuendo così ad arricchire imprese estere anziché sostenere il nostro territorio”, prosegue Marinelli. L’aeroporto di Fossoli sarebbe il candidato perfetto per fare di Carpi un polo dedicato al settore aeronautico. “Malgrado siano passati anni – assicura Mario Marinelli – vi sono ancora aziende di manutenzione disposte a cambiare la loro sede per insediarsi a Carpi e svolgere qui la propria attività di impresa. Con AirPlus, società del Gruppo Lufthansa con sede in Germania e la svizzera RUAG il dialogo è sempre aperto. Realtà consolidate e strutturate, disponibili a investire denaro per realizzare le infrastrutture aeroportuali necessarie e che resterebbero poi di proprietà del Comune di Carpi”. La conditio sine qua no affinché questo scenario possa decollare è però il completamento della pista di atterraggio. Il Consorzio dal canto suo ha già speso 250mila euro per contribuire alla riqualificazione, mentre il Comune negli anni scorsi aveva vincolato il terreno per consentire quell’allungamento, di circa 400 metri, necessario per rendere l’area adatta a diventare una struttura di servizio per voli business, privati, aeroambulanze e Protezione Civile. “Siamo ancora in attesa della terza fase, ovvero l’asfaltatura di quei metri promessi da parte del Comune”. Promessa ad oggi rimasta lettera morta. Cambiare l’identità dell’aeroporto potrebbe rivelarsi un volano importante per l’economia cittadina, d’altronde si sa, un chilometro di pista porta in tutto il mondo… e, perché no, avvicinerebbe il mondo alla Corte dei Pio.
Jessica Bianchi