Home Ambiente La seconda vita per gli oggetti, come funziona il Centro del Riuso...

La seconda vita per gli oggetti, come funziona il Centro del Riuso di Correggio?

Il ritiro è a prezzi calmierati, così da garantire accessibilità e sostenibilità. Si possono consegnare oggetti ancora funzionanti e utilizzabili; i gestori provvedono, se necessario, a una minima manutenzione. Non sono invece ammessi vestiario né elettrodomestici o beni con importante componentistica elettronica: per intenderci, un gioco a batteria è accettato, un PC o un’asciugatrice invece no. Sull’eventualità di aprirne uno a Carpi invece tutto tace.

0
889

La seconda vita degli oggetti comincia da un luogo dove ciò che è ancora utile non diventa rifiuto, ma risorsa per la comunità. Il Centro comunale del Riuso di Correggio è pienamente operativo in via Pio La Torre, accanto al Centro di raccolta, ed è aperto il lunedì pomeriggio dalle 15 alle 18 e il sabato mattina dalle 9 alle 12.

“Si tratta di un primo orario di partenza – spiega la vicesindaca Maria Chiara Oleari – che contiamo di ampliare grazie all’impegno dei volontari e degli associati di Legambiente, valutando anche una terza giornata in concomitanza con gli orari del Centro di raccolta. L’obiettivo è allungare la vita degli oggetti ancora funzionanti, ridurre i rifiuti e promuovere una cultura concreta della prevenzione e del riuso”.

Il funzionamento è semplice. Per conferire per la prima volta ci si registra al portale secondo le indicazioni regionali: il conferimento è gratuito negli orari di apertura. Anche chi desidera ritirare un bene viene registrato sullo stesso portale, sempre secondo le direttive della Regione. Il ritiro è a prezzi calmierati, così da garantire accessibilità e sostenibilità. Si possono consegnare oggetti ancora funzionanti e utilizzabili; i gestori provvedono, se necessario, a una minima manutenzione. Non sono invece ammessi vestiario né elettrodomestici o beni con importante componentistica elettronica: per intenderci, un gioco a batteria è accettato, un PC o un’asciugatrice invece no.

Il Centro del Riuso non genera lucro: i ricavi delle cessioni servono a coprire i costi di gestione e, in caso di avanzo, a finanziare il miglioramento della struttura e iniziative con impatto sociale, culturale o benefico sul territorio. In questo modo ogni oggetto recuperato produce valore ambientale e sociale, riducendo sprechi, emissioni e consumo di materie prime.

“Il Centro del Riuso è una scelta di responsabilità collettiva: fa bene all’ambiente, al portafoglio e alla comunità” sottolinea la vicesindaca Maria Chiara Oleari che ringrazia “i volontari e Legambiente per la disponibilità: insieme costruiremo un servizio sempre più efficace, capace di trasformare abitudini quotidiane in buone pratiche durature”.

Sull’eventualità di aprirne uno a Carpi invece tutto tace (leggi qua: https://temponews.it/2025/10/18/centro-del-riuso-carpi-resta-ancora-a-bocca-asciutta/ )