Non è facile avere oggi un pubblico che ascolta un autore di romanzi, la cultura è un alimento che soddisfa soltanto la mente, ed è difficile pretendere di essere ascoltati senza che qualcuno si distragga.
L’incontro con Vittorio e il suo racconto, insieme alle fole dei vecchi che ascolta nelle sere di veglia estive, hanno contribuito a farlo restare nell’adolescenza. Anche le cadute che ha fatto battendo la testa giocando, hanno contribuito e creato nel suo inconscio pensieri e sogni strani, cerca sempre di più la solitudine, il rischio, la voglia di fuggire in un mondo che non esiste, con le prime delusioni che deve affrontare, arriverà a sentire voci e sogni pensando che sia una verità inconfutabile, dimenticando le cose che gli sono accadute realmente.
La presenza delle persone che ama erano per lui una sicurezza incrollabile normale e dovuta, con la loro morte e la loro mancanza verranno meno le sue certezze, questo contribuirà a fargli odiare l’età adulta. Dovrà comunque accettare tutto quello che la vita gli presenterà come tutti, lui non è diverso da tutti gli altri ragazzi.
Ma ora nella vecchiaia riprende in mano la sua vita, e cerca di scendere nel profondo della sua infanzia e della sua adolescenza per ritrovare la sua spensieratezza, ma questo gli provoca dolore perché si accorge di tutto quello che a quell’età ha perso credendo fosse insignificante, mentre invece era la vita che vivevano quelli che amava e che aveva accanto che non vedeva.
Ginetto gli fa capire ora quello che ha perso, allora cerca giustificazioni che non esistono, è cerca di incolparlo nel raccontare la sua storia, dicendogli che avrebbe dovuto apprendere la vita di quelli che amava, che non è stato attento e non ha ascoltato per distrazione e per poca voglia.
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