E’ nata a Carpi la Centrale unica per l’allestimento dei farmaci antiblastici

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Un salto di qualità culturale, tecnologico e organizzativo. Può essere spiegata così la Centrale unica per l’allestimento dei farmaci antiblastici inaugurata oggi, giovedì 20 ottobre, all’Ospedale a Carpi. In 360 metri quadrati sono concentrati i più avanzati requisiti impiantistici, tecnologici e organizzativi. La struttura è in grado di garantire la produzione centralizzata di farmaci oncologici e preparazioni galeniche per l’intera Ausl di Modena e per l’Ospedale di Sassuolo. Un volume di attività pari a 60 terapie al giorno e a 35 mila preparazioni endovenose ogni anno (di cui 20 mila contenenti farmaci oncologici). La Centrale risponde agli standard europei richiesti per i locali adibiti alla preparazione di composti sterili (dove sono controllare costantemente ventilazione, areazione e procedure operative), permette di allestire in massima sicurezza farmaci ad altissimo costo, riducendo al minimo i residui di produzione e quindi degli sprechi, che possono essere reinvestiti in altri farmaci ad alto costo. Grazie a un unico software per tutta l’Azienda USL di Modena e l’Ospedale di Sassuolo, ed al coordinamento operativo tra medici, infermieri e farmacisti, sarà possibile gestire in modo totalmente informatizzato, tracciato e sicuro la prescrizione, la preparazione e la somministrazione della terapia chemioterapia, grazie alla programmazione delle terapie e delle tempistiche di somministrazione. La Centrale si caratterizza per il complesso sistema robotizzato per la preparazione automatizzata delle terapie, che fornisce standard assoluti di sicurezza ed efficienza. Per realizzare il nuovo laboratorio e mettere a punto il sistema informatico sono stati investiti complessivamente 1 milione e 478 mila euro, di cui circa 500 mila euro derivanti da donazioni post-sisma (anno 2012) fra cui: Fondazione Umberto Veronesi, Caprari, GHD e i dipendenti Pfizer.
“Grazie al laboratorio centralizzato –  spiega Nilla Viani, direttore Dipartimento Farmaceutico Interaziendale – il processo che va dalla prescrizione del farmaco alla sua somministrazione si semplifica, diventando più sicuro per operatori e pazienti, e totalmente tracciabile. Nell’ottica di una sempre maggiore integrazione, inoltre, la centrale di Carpi lavorerà in stretta sinergia con quella del Policlinico di Modena, creando così una rete unica a vantaggio di tutti i pazienti”.
“E’ con grande orgoglio che Fondazione Veronesi ha potuto contribuire alla realizzazione di questo nuovo laboratorio, per aiutare concretamente migliaia di pazienti oncologici all’anno. Un’ottica di sinergia ed eccellenza che porta benefici a un’ampia fascia territoriale, affinché sempre più pazienti ogni anno possano curarsi” ha poi affermato Monica Ramaioli, direttore Generale della Fondazione Umberto Veronesi.
Come funziona il sistema informatizzato di produzione di farmaci oncologici
Il medico prescrive lo schema chemioterapico del paziente. La prescrizione viene validata dal farmacista, che provvede all’elaborazione le indicazioni necessarie all’operatore tecnico per effettuare l’allestimento della terapia. Per la preparazione ci si avvale di personale tecnico specificamente addestrato e del supporto di attrezzature automatiche in grado di ridurre al minimo gli errori. A questo punto la terapia viene conservata in speciali frigoriferi per essere spedita alla struttura per la somministrazione al paziente.
Come è strutturata la Centrale
All’interno del Laboratorio sono presenti diverse aree: un’area di stoccaggio per farmaci e dispositivi medici; un’area riservata ai frigoriferi per i farmaci e le terapie pronte; un locale lavoro con la postazione del Farmacista, un laboratorio per le preparazioni sterili di supporto e infine il laboratorio per la preparazione dei farmaci antiblastici con annessi locali filtro per ingresso, uscita e decontaminazione degli operatori.
Il robot e il lavoro degli operatori
Un robot di ultima generazione automatizza la produzione degli allestimenti.  Progettato per la preparazione delle terapie destinate alla cura dei tumori, permette la produzione di preparati sterili a dosaggio estremamente accurato, contribuendo a ridurre gli errori e garantendo la massima sicurezza per il paziente. Grazie al nuovo sistema aumenta anche la sicurezza degli operatori, perché il rischio legato all'esposizione a farmaci potenzialmente cancerogeni si abbatte radicalmente, dal momento che il personale non deve più manipolare direttamente farmaci citostatici, ma semplicemente caricare il sistema con i flaconi integri e scaricare i preparati finali sigillati in un contenitore sterile.

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