Presentato a Montecitorio il progetto Quasi amici

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Sono stati il giornalista Rai Nelson Bova e il professor Loris Vezzali del Dipartimento di Educazione e Scienze Umane dell'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia a raccontare l’esperienza, nata a Carpi, da una ventina di famiglie con figli disabili intenzionate a favorirne l’integrazione attraverso occasioni di incontro ed amicizia con ragazzi della stessa età.
In pochi mesi il progetto si è diffuso velocemente tanto da coinvolgere 35 coppie di potenziali amici, un gruppo di scout e una ventina di studenti universitari del corso di laurea in Scienze dell’Educazione del DESU di Unimore che, in modo del tutto volontario, affiancano ragazzi disabili in attività quotidiane quali l’andare al cinema, fare una passeggiata o semplicemente uscire con gli amici. E dopo essere andati in giro, in gelateria, in pizzeria in compagnia di altri ragazzi, i “Quasi amici” si tengono in contatto attraverso i social network.
Secondo il professor Loris Vezzali, docente di Psicologia sociale a Unimore “le amicizie non si creano a tavolino ma se si agisce sulle abilità sociali dei singoli  si possono trovare attività che favoriscono la creazione di una rete sociale che consenta ai ragazzi con disabilità una partecipazione piena alla vita sociale e agli studenti di vivere esperienze nuove di grande emotività”.
Qui non ci sono figure terapeutiche, non ci sono educatori, solo amici, con il beneficio che l’amicizia può dare, come succede nel film a cui si ispira il titolo del progetto.
La professoressa Elisabetta Genovese, delegato del Rettore alla Disabilità e ai DSA di Unimore, afferma che “nell’ottica della Convenzione ONU sui diritti della persone con disabilità, oggi è estremamente importante creare rete con tutti e questo progetto ne è un esempio concreto e sta già portando frutti di inclusione sociale inizialmente inattesi. Ringrazio tutti gli attori del progetto per averci dato la possibilità di raccontare l’esperienza in un prestigioso contesto quale quello di Montecitorio. Ora speriamo di poter estendere ulteriormente questa iniziativa per fare in modo che sempre più ragazzi con disabilità possano trovare un quasi amico e sempre più studenti possano fare esperienza di una amicizia duratura”.
Il dottor Giacomo Guaraldi, referente del Servizio Accoglienza degli studenti disabili e con DSA di Unimore “nel mettere a disposizione del progetto strutture e competenze che ormai ci sono ampiamente riconosciute, abbiamo collaborato a formare sia gli scout sia gli studenti universitari rispetto alla cultura della disabilità. Naturalmente auspichiamo che molti altri studenti si aggiungano alla nostra iniziativa”.

 

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