Un palazzetto al posto della piscina: sì, ma quando?

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Correva l’anno 2014 quando iniziò a circolare la voce che a Carpi, sulle ceneri del vecchio impianto natatorio, sarebbe sorto un palasport multifunzionale dove, finalmente, avrebbero potuto giocare le società carpigiane che militano nelle massime serie, dalla pallavolo alla pallamano, oggi migrate verso altri lidi. Lo studio di fattibilità realizzato dal Comune per la realizzazione del nuovo Palazzetto dello Sport, e approvato dalla scorsa Giunta Campedelli, prevedeva una capienza minima di 3.500 posti a sedere. Spesa stimata: 6 milioni di euro da finanziare attraverso la costituzione di un’associazione temporanea di imprese. Un progetto faraonico da realizzare in project financing (come avvenuto con la nuova piscina comunale, costata oltre 9 milioni di euro e realizzata dal raggruppamento temporaneo di imprese costituito da Cmb e dalla società di servizi Coopernuoto di Correggio, la quale detiene il 25% delle quote di Aquanova srl che si è aggiudicata l’appalto dell’impianto e lo gestirà per i prossimi 30 anni). L’ex assessore allo Sport, Carmelo Alberto D’Addese aveva annunciato di aver già ricevuto “manifestazioni d’interesse da parte di alcuni privati” ma, poi, tutto cadde nel silenzio.  In occasione dell’inaugurazione della nuova piscina, non è sfuggita l’affermazione del presidente di Cmb, Carlo Zini, circa l’eventualità “di poter realizzare, in futuro, dopo l’impianto natatorio e il centro commerciale il Borgogioioso, anche altre opere importanti per la città”. Qualcosa si sta forse muovendo sul fronte Palazzetto? “Cosa erigere al posto della vecchia piscina – ha dichiarato il neo eletto vicepresidente del colosso cooperativo carpigiano, architetto Ruben Saetti  – è una decisione dell’Amministrazione Comunale. Verrà comunque demolita a breve e un po’ mi piange il cuore. La struttura è vecchia, obsoleta, ma nel corso del tempo ha svolto bene il suo mestiere. Non dimentichiamo poi che era stata costruita da Cmb: non sarà facile abbatterla, considerata l’ingente quantità di calcestruzzo, persino il terremoto non gli aveva fatto un baffo…  L’area su cui sorge è decisamente interessante: Carpi, dal punto di vista infrastrutturale, si sta attrezzando bene ma ha ancora delle lacune. Credo che la società civile e il pubblico debbano pensare a come fare per colmarle, suddividendo, naturalmente, oneri, carichi e responsabilità. Ognuno facendo il proprio lavoro come con la nuova piscina: un’operazione davvero ben riuscita. Speriamo che il tempo ci dia ragione, in termini di utenza e introiti”. Dal canto suo, il primo cittadino Alberto Bellelli, ribadisce la volontà dell’Amministrazione di realizzare “sull’area oggi occupata dalla piscina un Palazzetto consono alle esigenze di Carpi”. Un punto resta però fermo: “l’ente pubblico non può sobbarcarsi l’onere della costruzione”. Ergo, se vi sono privati interessati, battano un colpo… Ma per quanto tempo quell’obbrobrio di cemento armato resterà lì? “Non vogliamo che quello diventi un luogo di degrado quindi troveremo le risorse per abbatterlo entro la fine del 2016”, assicura il sindaco.
Jessica Bianchi

 

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