“Il Carpi è nel mio cuore”

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“Quando abbiamo presentato le maglie con main sponsor Blumarine, all’inizio della passata stagione in Serie B, l’obiettivo dichiarato era la salvezza: sembrava troppo audace anche solo sognare la Serie A. E invece eccoci qui”. Sorride Gianguido Tarabini, amministratore unico di Blufin, che ha iniziato a investire nel Carpi Calcio nel 2003, dopo il rinnovo dell’hotel Touring. “Fausto Salami aveva ottenuto la Serie D e mi aveva chiesto una piccola sponsorizzazione – spiega Tarabini – io seguivo già il Carpi anche se allora eravamo in pochi, tutti amici, si parlava della squadra giusto al bar. Accettai e fu divertente”.
Per mantenere una squadra di calcio di buon livello, però, servono finanziamenti sempre nuovi e fu in seguito che arrivò Stefano Bonacini di Gaudì e si decise di fondere il Carpi con la società Kennedy. “Mi presentarono Cristiano Giuntoli e iniziò la cavalcata verso la Serie C. Poi l’inattesa promozione in B, la delusione Ardemagni mentre la mia passione cresceva tanto che mi sono sempre sentito parte della società e non solo uno sponsor”.
Dove dovrebbe giocare il Carpi?
“Io spero che l’Amministrazione Comunale faccia tutto il possibile per far restare la squadra qui; è tutta Carpi che deve beneficiare di questa promozione e anche se l’arrivo di squadre di Serie A comporterà qualche problema alla viabilità cittadina, la visibilità per la città sarebbe straordinaria”.
Carpi-Inter: per chi tiferà Gianguido Tarabini?
“Molto difficile decidere a mente fredda! Mi verrebbe da dire il Carpi, ma sarà il campo a dirmi la verità. Quando ci sarà questa partita (sembra ancora strano immaginare Carpi vs Inter!) sarà il cuore – sorride – a dirmelo. Se il Carpi dovesse segnare e sentissi un piccolo dolore significa che non sono pronto per prendere posizioni così nette”.
Il brand che appare sulle maglie, Blumarine, veste solo donne e il target è decisamente alto, difficile immaginare che la sponsorizzazione abbia un ritorno economico diretto: “ed è questa la ragione per cui non comparirà il nome Blumarine – spiega Tarabini – sulle maglie in Serie A. Sono felice di aver contribuito in qualche modo alla cavalcata del Carpi, l’ho sempre fatto per ragioni di cuore, ma adesso le cose cambiano. Credo sarebbe giusto se ora fosse proprio Gaudì il main sponsor sulle maglie; io ci sarò comunque per contribuire economicamente, ma su un piano diverso. Una convenzione con l’hotel, magari sponsorizzeremo la Primavera, ma faccio un passo indietro”.
Blumarine è un brand che dalla Provincia è diventato Serie A nella moda. Che consiglio o raccomandazione daresti alla società?
“Di restare coi piedi per terra; Blumarine è un’azienda di Serie A che potrebbe essere paragonata al Carpi, nella moda. Dobbiamo competere anche con gruppi che hanno mezzi superiori, fatturati da migliaia di miliardi, ma siamo riusciti a distinguerci. Io ho sempre mantenuto uno strettissimo rapporto con Carpi, ci vivo, la frequento, ho giocato anch’io un po’ a calcio amatorialmente tra carpigiani e non ho mai sentito il richiamo della grande città; sono consapevole che occorre umiltà e non fare il passo più lungo della gamba. Questo raccomanderei al Carpi: spero continuerà a trovare giovani motivati per coronare un successo meraviglioso”.
Obiettivo?
“Salvezza! Lo scorso anno dicemmo questo ed è arrivata la promozione in Serie A, adesso diventa difficile immaginare di poter vincere il campionato ma proviamo a ripetere che l’obiettivo è la salvezza… chissà”.
Clarissa Martinelli
 

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