Un solo ambulatorio per oltre 200 pazienti stomizzati: basterà?

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La stomia, meglio nota nel linguaggio comune col nome di ‘deviazione’, è una derivazione all’esterno, generalmente sull’addome, dell’apparato  intestinale o urinario definitiva o, più spesso temporanea. Questa richiede un surplus di assistenza e un accompagnamento specifico con l’obiettivo di portare la persona alla riacquisizione della completa autonomia nella nuova condizione di vita. Viene eseguita in seguito ad affezioni infiammatorie o tumorali dell’intestino tenue, del colon, della vescica o delle vie urinarie.  Una fase delicata, complessa, che richiede assistenza, aiuto e vicinanza. L’Ambulatorio di Stomaterapia dell’Ospedale Ramazzini di Carpi, nato proprio per rispondere ai bisogni e alle esigenze di questi pazienti, è affidato a un’infermiera dedicata, la stomaterapista Simona Vergnanini.
A Carpi molto si sta facendo per aiutare gli stomizzati a sentirsi in armonia col proprio corpo ma un paziente lamenta gli orari limitati di apertura dell’ambulatorio.
“Da anni convivo con una stomia – racconta – ma, purtroppo, pur riconoscendo la massima disponibilità e professionalità dell’infermiera che si prende cura di noi, vorrei che il servizio avesse degli orari più ampi per garantirci così un’assistenza costante, soprattutto in caso di necessità”.
L’ambulatorio di Stomaterapia dell’Ospedale di Carpi  (Poliambulatorio 1, primo piano, stanza 223) è al servizio dell’Area Nord della provincia, per un bacino di utenza di circa 100mila persone. Sull’intero Distretto di Carpi i pazienti stomizzati sono 288, cui si aggiungono 189 persone nel Distretto di Mirandola (l’ambulatorio è presso il Centro Servizi ingresso 5/6).
La stomaterapista che gestisce l’ambulatorio ha il compito di farsi totalmente carico dei pazienti stomizzati nelle delicate fasi del pre e post intervento e dimissione. Un onere non indifferente per una sola persona. “Uno degli obiettivi primari – chiarisce Simona Vergnanini, infermiera stomaterapista specializzata nella gestione dei pazienti con stomie – è la formazione dei pazienti e dei caregiver di riferimento affinché possano gestire la stomia in modo sempre più competente e autonomo”.
Si eseguono anche consulenze, sia nei reparti dell’ospedale, in particolare Chirurgia e Urologia con i quali l’ambulatorio lavora in sinergia, che al domicilio; preparazioni per esami endoscopici e interventi chirurgici di ricanalizzazione; distribuzione diretta del materiale protesico. L’infermiere inoltre può affiancare il paziente nella scelta o nella prova del dispositivo, verifica periodicamente lo stato del paziente e fornisce assistenza in caso di complicanze stomali post-intervento con l’esecuzione, se necessario, di medicazioni avanzate.
La distribuzione diretta del materiale avviene in giornate dedicate, sia a Carpi che a Mirandola; nel medesimo orario si eseguono a Carpi anche le consulenze stomaterapiche e le verifiche sulla scelta del dispositivo medico. “L’ambulatorio di stomaterapia – prosegue Vergnanini – serve anche pazienti che necessitano di riabilitazione del pavimento pelvico e idrocolonterapia. Lo stomaterapista promuove le iniziative che permettono ai pazienti portatori di stomia di incontrarsi, conoscersi, confrontarsi e sostenerci vicendevolmente, per il ritorno a una vita il più possibile normale. Per tale motivo l’ambulatorio sostiene le iniziative dei pazienti stessi e accoglie ogni anno gli allievi che frequentano la Scuola Aistom Nazionale di stomaterapia per stage e tirocini: si tratta di un’opportunità di confronto e scambio sempre interessanti e arricchenti”.
L’ambulatorio è aperto dalle 8 alle 15,40 il lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì a Carpi e il martedì a Mirandola (solo distribuzione diretta) dalle 8 alle 14. L’accesso è stabilito dal medico di medicina generale e avviene attraverso un appuntamento telefonico fissato dalla stomaterapista al paziente. Negli orari di chiusura dell’ambulatorio è sempre attiva una segreteria telefonica per la successiva presa in carico delle eventuali richieste. Il ruolo della stomaterapista è cruciale: “il chirurgo ti salva, lo stomaterapista ti riporta alla vita”, sorride Simona Vergnanini. Certo un potenziamento di personale non guasterebbe…
Jessica Bianchi