Cosa si può gettare nel bidone della plastica?

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C’erano una volta gli Anni Sessanta, quando la plastica era sinonimo di modernità, progresso, innovazione. Oggi, al contrario, è la più grande minaccia per la salute del pianeta e dell’uomo.
I rifiuti sono una delle principali minacce agli ecosistemi marini e rappresentano un rischio crescente. Li chiamiamo rifiuti ‘marini’, ma in gran parte arrivano da terra, da discariche abusive, da pratiche di smaltimento scorrette e da comportamenti incivili. Il nemico numero uno è certamente la plastica: ogni anno 570mila tonnellate finiscono nelle acque del Mediterraneo, l’equivalente di 33.800 bottigliette di plastica gettate in mare ogni minuto. La plastica col tempo si sbriciola, destinata a esser ingoiata da quegli stessi pesci, crostacei e molluschi che arrivano anche sulle nostre tavole.
Non è biodegradabile e ha tempi di smaltimento biblici ma se non la disperdiamo nell’ambiente, la plastica di cui ci disfiamo può tornare a noi sotto nuove forme. Differenziarla in modo corretto è dunque fondamentale per salvaguardare l’ambiente e tutelare la nostra salute. Sono circa 110 le tipologie di plastica esistenti ma la principale fonte è data certamente dagli imballaggi: contenitori per acqua, saponi, bevande o flaconi per detersivi e alimenti. Nonostante a Carpi, da anni, si faccia la raccolta differenziata, qualcuno ha ancora dei dubbi su cosa possa essere gettato nel bidone giallo. Ecco dunque qualche suggerimento su cosa può essere avviato al riciclo e cosa, al contrario, dev’essere conferito nell’indifferenziato e finire in discarica.
LUCE VERDE PER: bottiglie (acqua, bibite, succhi di frutta, latte), flaconi dei detersivi e degli altri prodotti utilizzati per l’igiene della casa e della persona (shampoo, cosmetici), vasetti di salse, creme e yogurt, bustine delle merendine, piatti e bicchieri monouso di plastica, imballaggi delle confezioni di acqua, bibite, rotoli di carta, imballaggi a bolle per elettrodomestici, buste di pasta, riso, patatine, cioccolatini, caramelle, imballaggi per il confezionamento dei capi di abbigliamento, blister e involucri sagomati, vaschette per il confezionamento di gelato, frutta e verdura, vaschette in plastica delle uova, reti per frutta e verdura, sacchetti e buste in plastica, cellophane e polistirolo.
LUCE ROSSA PER: oggetti in plastica e gomma (giocattoli, spazzolini da denti) e posate in plastica.
Per ottenere una raccolta differenziata di qualità, è importante seguire anche alcuni semplici accorgimenti. Qualche esempio? Rimuovere i residui di cibo, svuotare e sciacquare i contenitori, i piatti e bicchieri di plastica prima di gettarli via.
Il riciclo, seppur indispensabile, non risolve certo il problema e, dunque, per tentare di ridurre le dimensioni di questo moderno demone occorre adottare, con urgenza, soluzioni individuali.
Una spesa critica e consapevole è fondamentale per ridurre la propria produzione di plastica. Scegliere di mettere nel carrello della spesa, laddove sia possibile, prodotti sfusi, è il primo passo per diventare sempre più plastic free. Così come prediligere l’acqua in vetro. Scelte piccole ma capaci di generare, dal basso, un cambiamento importante.
J.B.