Se noi non siamo in sicurezza, non possiamo garantirla

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E’ così facile introdursi nei comandi di Polizia Municipale?  Il mondo è cambiato, la figura del vigile urbano si è evoluta ma le sedi dei comandi evidentemente sono rimaste quelle di trent’anni fa quando gli agenti si limitavano a fare le multe e poco altro. “Oggi – spiega Federico Coratella del Sulpl, Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Locale – le competenze della polizia locale sono le medesime delle altre Forze dell’Ordine ma con limitazioni territoriali e temporali: quando non siamo in servizio e fuori dal nostro territorio, non possiamo intervenire” Il rogo della Municipale di Mirandola costato la vita a due persone e l’incursione notturna nel cortile della Polizia Municipale di Carpi hanno rivelato l’inadeguatezza di spazi in cui sembra troppo facile introdursi. A Carpi è scattato l’allarme e ha fatto fuggire i malintenzionati che avevano forzato il cancello nella notte tra l’1 e il 2 giugno: prima di darsela a gambe levate hanno tentato di aprire il distributore delle merendine e del caffè, hanno divelto alcune antenne dalle auto della Municipale e le hanno avvolte con il nastro bianco e rosso. La sede di via Tre Febbraio, oltre a essere protetta da allarme, dispone di videocamera a presidio dello stato civile e del deposito del comando della Polizia Locale, protetto anche da porta blindata. “Il primo passo è proprio quello di ottimizzare gli strumenti di sicurezza passiva. In queste sedi purtroppo – sottolinea Coratella – non vengono rispettati i criteri di sicurezza. A Mirandola la sede della Municipale era in una casa dove abitavano anche altri civili e abbiamo visto ciò che è successo. Non dobbiamo convivere in modo promiscuo insieme ai civili o ad attività commerciali perché si possono profilare situazioni molto rischiose: quando arriviamo in comando con persone arrestate, un cittadino residebte nello stesso stabile potrebbe essere in pericolo. Insisteremo su questo punto fondamentale: se noi non siamo in sicurezza, non possiamo garantirla. Per tale motivo chiediamo alle Amministrazioni Comunali di provvedere immediatamente a sistemare gli strumenti di sicurezza passiva, ovvero i sistemi di videosorveglianza, di blindatura delle porte e i sistemi di controllo dell’area perimetrale”.

Sara Gelli

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