Troppi i cani liberi di circolare in città: bimbi e non solo a rischio

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Spettabile Redazione, ho appena letto sulla vostra rivista online la notizia dell’aggressione subita nei giorni scorsi in un parco della nostra città da un signore e dalla sua cagnolina da parte di un dogo argentino senza museruola, liberatosi dalla legatura a un palo.
Per la mia sensibilità, forse un po’ esacerbata in tale senso, e per il fatto di essere padre di due bambini, queste sono per me notizie troppo frequenti, agghiaccianti e che mi scatenano, lo ammetto, anche un fortissimo moto di rabbia e indignazione.
Già tempo fa segnalai alla redazione di un’altra rivista della nostra città un episodio di lotta tra grossi cani avvenuto davanti al cancello dell’asilo comunale frequentato allora dai miei figli. Alla mia reazione indignata, per poco, i padroni dei due cani, che  a stento li trattenevano, non li hanno sguinzagliati contro di me.
Due volte in passato ho telefonato alla Polizia Municipale per far presente che secondo me c’erano in giro (per le strade e i parchi cittadini) troppi cani di grossa taglia senza museruola, in violazione – se non erro – di una precisa disposizione in tal senso di un’ordinanza comunale. Mi fu risposto che se gli agenti non vedono queste situazioni dal vivo o non vengono loro segnalate non possono fare nulla. Chiaro, ma intanto l’impunità regna e ci sono in giro – mi pare – troppi cani che io definisco vere e proprie ‘macchine da guerra’. Che se anche, nella migliore delle ipotesi, sono tenuti al guinzaglio dai rispettivi padroni, rimane il forte dubbio che questi sarebbero in grado, alla bisogna, di trattenere un animale di grossa taglia, inferocito, pronto ad aggredire una persona o un’altra bestia. A un episodio del genere ho assistito di persona nel parco di fianco a casa mia: un grosso cane è sfuggito alla padrona per aggredire una cagnolina a sua volta a ‘spasso’. Tutto si è svolto in pochi secondi ma è stato impressionante. Io pensavo l’avesse maciullata. Fortunatamente no. Non so se per l’intervento tempestivo dei padroni dei due cani o per istinto. E – mi sono poi chiesto – se al posto della cagnolina ci fosse stato un bimbo che giocava o correva… E inoltre, visto che ho gli occhi e sono sensibile all’argomento, di scene simili, o comunque relative al tema, ne avrei diverse da raccontare. Mi astengo dall’esprimere le mie considerazioni di carattere etico e anche psicologico sulla categoria (o su molti dei suoi membri) dei padroni di cani di grossa taglia, e tra questi in particolare di quelli che, perlomeno statisticamente, si sono dimostrati nel tempo più pericolosi per l’incolumità degli uomini (soprattutto, ripeto, se bambini). Mi limito ad aggiungere, e concludo, che anche se non si tratta del principale problema morale e sociale del nostro Paese, richiederebbe però, nel suo necessario affronto, molta più attenzione, serietà e severità.
 Daniele

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