Un raro Pettazzurro avvistato alla Francesa

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Gli ornitologi dell’Oasi La Francesa non ci potevano credere, eppure l’uccelletto che si è parato di fronte ai loro occhi, la scorsa settimana, protetto dal connetto era proprio lui: un Pettazzuro. Un avvistamento a dir poco straordinario dal momento che questo passeriforme, nome scientifico Luscinia svecica, è rarissimo da osservare e, in quindici anni, non aveva mai messo becco nell’oasi di casa nostra. L’esemplare, una femmina, probabilmente giunta sin qui dall’Africa, ha deciso di fare una pausa nella zona rinaturalizzata e protetta prima di riprendere il volo verso altri lidi per nidificare. Il piccolo Pettazzuro era in ottima compagnia, in questi giorni, infatti, l’oasi è a dir poco affollata dal momento che molti migratori, da sempre, la considerano un prezioso punto di sosta prima di proseguire verso i paesi del Nord Europa. Sono già arrivate le Marzaiole, piccole anatre che in dialetto carpigiano sono state affettuosamente ribattezzate Ruchin a causa del loro richiamo che ricorda un rocchetto in movimento. Nella zona palustre di otto ettari, circondata da un bosco protettivo, sono giunti persino due cigni, tanto belli quanto prepotenti, una presenza insolita la loro!
“Il Birdwatching in questi giorni è il nostro fiore all’occhiello – sorride il presidente di Panda Carpi, Franco Losi – ma in Oasi si possono vedere molte altre meraviglie della natura: dalle Farfalle ai rumorosi e utilissimi Bombi, alle api mellifere… Lungo il percorso natura attraverso il bosco è visibile anche un’Arnia didattica: attraverso un vetro si possono ammirare le Api all’opera. Vero e proprio termometro per la salute della terra, questi preziosi insetti, sono alleati da difendere strenuamente, perché un mondo senza api è pressoché impensabile. Fondamentali per l’impollinazione, le api stanno vivendo un momento molto difficile a causa del massiccio impiego di pesticidi in agricoltura e dei cambiamenti climatici”. Dalla sua riapertura primaverile, l’Oasi sta conquistando il cuore di un pubblico sempre più numeroso: “ogni domenica sono circa 150 le persone che si recano qui. Notiamo un interessamento crescente verso la natura e sono tanti i genitori che decidono di trascorrere insieme ai loro bimbi un pomeriggio all’aria aperta alla scoperta della bellezza della vita all’aria aperta”.
Numerose anche le scolaresche in visita: “insieme ai bimbi di quattro anni che ci sono venuti a trovare, al termine della gita, abbiamo liberato in un campo dei lombrichi destinati alla pesca. I piccoli – conclude Losi – li hanno presi in mano con delicatezza, hanno dato loro un nome e poi li hanno liberati, non sai che tenerezza…”.
Jessica Bianchi

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