Albergo, palestra e negozi: ecco il nuovo polo commerciale di via dell’Industria

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Nell’area posta su via dell’Industria all’altezza di stradello Frignani di complessivi 57.373 mq sorgerà il nuovo polo commerciale di Carpi. Tre i lotti su cui saranno realizzate altrettante strutture indipendenti tra loro con propri parcheggi e aree di carico e scarico: il Piano particolareggiato di iniziativa privata è stato presentato dalla società Controluce, che ha sede a Parma e il cui Consiglio di Amministrazione è presieduto dal carpigiano Sauro Mambrini, ed è stato approvato con delibera di Giunta il 12 febbraio scorso.
Controluce, proprietario e soggetto attuatore, si è affidata all’ingegner Michele Bonaretti – in collaborazione con l’architetto Alessandra Mudu – per la progettazione di questo polo commerciale e di servizi strutturato su tre lotti: il più imponente (lotto 3) è l’edificio a destinazione commerciale concepito su un livello con una superficie complessiva di 14.700 mq tra esercizi e locali commerciali di superficie fino a 2.500 mq di tipo non alimentare; sul lotto 1 di 1.407 mq sono previsti servizi e una palestra; sul lotto 2 un edificio con funzione alberghiera per cui è prevista una dotazione massima di 25/30 camere. A carico del soggetto attuatore vi è l’inserimento, tra via dell’Industria e Stradello Frignani, di una rotatoria, la realizzazione di una pista ciclabile che attraversa l’area parallelamente a via dell’Industria e la presenza di aree di verde pubblico mentre la copertura del lotto 3 viene occupata da un tetto giardino e da pannelli fotovoltaici. Per quanto riguarda l’impatto sul territorio, “la valutazione che analizza, anche se in maniera non approfondita, le ricadute del piano sulle matrici ambientali – si legge nella delibera – arriva alla conclusione che considerate le ridotte dimensioni del piano e vista l’area in cui è inserito (posta nelle vicinanze di una zona industriale esistente e di un’importante arteria di traffico) la sua realizzazione provocherà un aumento di pressione sulle matrici ambientali, che può ritenersi poco significativo”.
Sara Gelli

 

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