Dall’Hackathon organizzato al Liceo Fanti possibili soluzioni per riutilizzare le macerie

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Nei giorni 31 gennaio, 1 e 2 febbraio delegazioni di studenti provenienti dall’IIS Filelfo di Tolentino (MC) e dal Liceo Laura Bassi di Bologna, hanno raggiunto il Liceo Fanti di Carpi per partecipare all’evento HackQuake – resilienza e ricostruzione organizzato dal Fanti e di cui erano referenti la professoressa Chiara Francia e il professor Matteo Mistrorigo. Il filo conduttore è stata l’esperienza comune del sisma, vissuta in momenti diversi, ma ugualmente traumatica: facendo uso di pratiche didattiche innovative (Hackathon e Model) proposte e volute dal Ministero dell’Istruzione e già ampiamente utilizzate nelle migliori scuole italiane, i cinquanta ragazzi hanno iniziato a riflettere e a confrontarsi con questo vissuto.
Alla cerimonia di apertura, per introdurre i ragazzi alla materia e fornire loro un input speciale, sono intervenuti l’ingegner Paolo Martinelli, presidente della Onlus Tutti Insieme per Rovereto e Sant’Antonio, Francesca Lugli dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile e l’assessore comunale all’Istruzione Stefania Gasparini. “L’Hackaton può essere definito una maratona progettuale a squadre in lingua italiana: i ragazzi – racconta la preside Alda Barbi – suddivisi in gruppi hanno 24 ore di tempo per proporre un progetto da presentare nel corso dell’ultima giornata dell’evento. L’obiettivo è quello di andare oltre gli schemi consolidati sperimentando percorsi non convenzionali per progettare qualcosa di utile, innovativo e, soprattutto, sostenibile. Il lavoro di squadra è fondamentale e i ragazzi sviluppano abilità pratiche, di leadership e tutte le soft skills”. Nell’ambito dell’Hackathon si è aggiudicato la vittoria finale il progetto che ha proposto una soluzione possibile per riutilizzare le macerie. In contemporanea, si è svolta una simulazione di lavori del G7 (YounG7) in lingua inglese. “YounG7 è la prima simulazione studentesca dei lavori negoziali del G7 ideata e promossa dall’Italia. Gli studenti partecipanti (delegates) prendono parte – spiega la dirigente Barbi – a un dibattito in lingua inglese (suddivisi in delegazioni), a modello del summit del G7”. Il tema trattato a Carpi è stato Human development – Infrastructures, Education, Economy and Resilience to natural disasters: sviluppo umano quindi, in vari ambiti, anche legati al sisma. In questo caso il tema è stato notevolmente ampliato e osservato a livello internazionale: ogni delegazione rappresenta uno Stato, quindi dibatte tenendo presente la sua opinione. “Tutto ciò porta i ragazzi a capire non solo come ricercare dati attendibili, ma anche a sviluppare varie abilità fondamentali: lavorare in squadra, parlare in pubblico,  leadership e osservazione più oggettiva dei fatti”.  Nel recente passato, questo modello didattico ed educativo ha fornito agli studenti del Liceo Fanti nuove opportunità di misurarsi con il mondo partecipando a viaggi in altri Paesi fino al Canada e a Dubai per esportare questo modello Made in Italy.
Sara Gelli

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