Via agli ecobonus regionali

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La Regione Emilia-Romagna mette in campo rimborsi fino a 3.000 euro per chi rottama la propria auto inquinante, compresi quei diesel euro 4 finiti alla ribalta per lo stop, poi ritirato, nell'ambito dei provvedimenti anti-smog di questo inverno. A partire dal 15 febbraio e fino al 24 maggio, per chi risiede in un Comune dell'Emilia-Romagna e ha un Isee familiare fino a 35.000 euro l'anno, sarà possibile chiedere online l'ecobonus, grazie al bando che mette a disposizione cinque milioni di euro per incentivare la sostituzione dei mezzi privati in favore di auto elettriche, ibride, a metano o gpl.

La Regione ha deciso di fissare il limite ai 35.000 euro di Isee perché, spiega l'assessore regionale all'Ambiente Paola Gazzolo, "ci vogliamo rivolgere in via prioritaria alle famiglie per cui la scelta di cambiare auto e' una scelta importante" dal punto di vista economico. Gli incentivi saranno cumulabili con quelli messi in campo a livello nazionale, ma le differenze rispetto a quelle misure le sottolinea il presidente dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, che questa mattina ha illustrato la novità insieme a Gazzolo e all'assessore ai Trasporti Raffaele Donini.
"Sono contento per gli incentivi del Governo- ha detto il presidente- ma se li metti solo per chi acquista ibrido o elettrico escludi tutti quelli che non se li possono permettere.
Credete che fra tre anni tutti avranno mezzi ibridi o elettrici?- chiede poi Bonaccini- a me piace il mondo ideale ma vivo nel mondo reale. Abbiamo bisogno di fare molto di più ma questa è la strada giusta". La liquidazione dei contributi arriverà entro la fine di ottobre.

Contemporaneamente si sta agendo sul rinnovo dei mezzi commerciali: ad oggi ci sono 330 domande di contributo presentate ma il bando è ancora in corso. Donini ricorda che ci sono anche in campo gli incentivi che equivalgono al pagamento del bollo per chi compra un'auto ibrida. "Nel primo biennio di applicazione, 2017-2018, l'iniziativa ha riscosso un grande successo, facendo registrare in totale 5.780 richieste di contributo". Nonostante i diversi blocchi della circolazione per livelli troppo alti di polveri sottili di questo inverno, l'amministrazione non è pentita della scelta di riammettere i diesel euro 4.
"Servono politiche pubbliche più decise- avvisa però Bonaccini- Vietare i diesel euro 4 sarebbe stato un segnale, noi ci abbiamo provato ma nel 2020 dovranno farlo tutti. Chi farà marcia indietro se ne assumerà le responsabilità'". Quella misura sugli euro 4, sottolinea da parte sua Gazzolo, "non era compresa fino in fondo dalla cittadinanza. Secondo me abbiamo fatto bene perché l'aria non ha confini regionali".
 

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