West Nile: ora si sa. I decessi nel modenese salgono a tre

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 “Nessuno ha voluto tenere nascosto il caso dell'ultimo decesso in ordine di tempo a Modena per West Nile. È stato solo un "eccesso di prudenza". Così ha risposto l'assessore regionale alla Sanità, Sergio Venturi. "Si è atteso che ci fosse certezza che si trattasse di West Nile. Tutto è stato comunicato con la massima trasparenza". E Venturi ha aggiunto: "non abbiamo voluto tenere nascosto il caso per un mese, ma non vogliamo trovarci in una situazione in cui si diffonde il panico. Stiamo facendo tutto quello che si può fare".

Il riferimento, nello specifico, è all’Azienda sanitaria modenese e al Policlinico di Modena che hanno dato comunicazione tardiva della situazione dei contagi e dei primi due decessi (un 76enne e un 82enne modenesi) che si sono registrati durante l’estate nel modenese perché "nel sistema di sorveglianza regionale sulle malattie infettive – si legge nel comunicato – il servizio di Igiene pubblica verifica l'esito dei casi a distanza di 30 giorni dalla loro segnalazione".

Intanto i morti sono saliti a tre dopo il decesso oggi (giovedì 13 settembre) di un paziente che era ricoverato in Terapia Intensiva a Baggiovara. Rimane un paziente in Terapia Intensiva al Policlinico.

Purtroppo l’estate 2018 è da considerarsi anomala per l'elevata intensità della circolazione del virus in zanzare e uccelli e per la particolare aggressività del virus, con un alto numero di forme neuro-invasive ed elevata mortalità nell'uomo.  

Da giugno a oggi in Emilia-Romagna si sono registrati 87 (22 in provincia di Modena) casi di malattia neuro-invasiva dovuta a febbre del Nilo con 15 decessi, a cui si aggiungono 65 casi di forme febbrili e 22 di infezione senza sintomi in donatori di sangue. Il picco si è registrato tra il 27 luglio e il 10 agosto, la maggior parte dei casi si è concentrata nelle province di Modena, Bologna, Ferrara e Ravenna. Per ridurre il rischio di contrarre il virus occorre intensificare prevenzione e disinfestazione. Per questo motivo, nonostante le pecche nella comunicazione relativa ai contagi, è stato comunque chiesto ai Comuni di impegnarsi di più nella disinfestazione. "Ai Comuni è stato chiesto di procedere alla distribuzione dei prodotti – ricorda l'assessore regionale Venturi – e di avviare iniziative per promuovere il coinvolgimento dei cittadini nella gestione di aree private. Ad agosto, vista la diffusione del virus, si è chiesto ai Comuni di raddoppiare gli interventi portandoli da una cadenza mensile a una quindicinale fino al 30 settembre".

Così è stato fatto anche a Carpi, come conferma il sindaco Alberto Bellelli: “pur non essendoci state comunicate le evidenze epidemiologiche, siamo stati avvisati della necessità di adottare misure di contrasto alla zanzara culex con apposite ordinanze. La West Nile non si trasmette da individuo a individuo e la lotta è contro le zanzare soprattutto in quei luoghi come strutture protette e centri anziani, dove sono presenti soggetti a rischio”.

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