La famiglia del Ramazzini si allarga, ma servono nuovi spazi

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“L’ospedale è come una grande famiglia e, oggi, questa bella squadra si è allargata grazie all’arrivo di otto nuovi primari. Professionisti che si uniscono ai senatoroni che qui operano da anni”. Queste le prime parole della dottoressa Bianca Caruso, direttore sanitario dell’Azienda Usl di Modena, nell’annunciare gli otto incarichi dirigenziali su altrettante strutture complesse dell’Ospedale Ramazzini di Carpi. Dirigenti accolti con entusiasmo anche dal sindaco di Carpi, Alberto Bellelli: “ogni volta che c’è un pensionamento si teme la scomparsa di un reparto ma, l’importante turn over all’interno dell’ospedale a cui abbiamo assistito quest’anno, al contrario, ha portato a un rinnovamento significativo, a dimostrazione che il nostro Ramazzino continua a ricoprire un ruolo fondamentale nella rete ospedaliera provinciale”. Ben vengano dunque professionisti e risorse umane ma, ha più volte ribadito il primo cittadino, la sanità è anche “fatta di muri. E’ necessario che la Regione inserisca in agenda un nuovo ospedale per Carpi: il Ramazzini mostra tutti i segni della sua vetustà e necessita quindi di un intervento strutturale forte. La politica non può sottrarsi da tale compito. Occorre avere un disegno chiaro di lungo periodo, visto che un nosocomio non si può certo creare in un sol giorno. Il nostro territorio, e l’Area nord in generale, ha bisogno di una nuova e performante struttura ospedaliera. Lo ripetiamo da anni e a prescindere dalle campagne elettorali: la Regione faccia la sua parte”.  Dal canto loro i nuovi dirigenti hanno manifestato coesione e compattezza, soprattutto per quanto riguarda gli obiettivi di medio e lungo periodo: da un maggior lavoro di rete a un miglior approccio col paziente. Organizzazione e umanizzazione, queste le parole chiave di quasi tutti gli interventi. “Lavoro in Pediatria a Carpi da 19 anni e questo mi aiuta. Mi spenderò per stringere una miglior collaborazione con i pediatri di famiglia e, allo stesso tempo, per assicurare alle famiglie un’accoglienza più umana e partecipata in Reparto. La parola giusta non è da meno del giusto antibiotico”, ha sottolineato il dottor Paolo Lanzoni, direttore di Pediatria e Neonatologia. “Da carpigiano – gli ha fatto eco il dottor Alessandro Pignatti, direttore di Anestesia e Rianimazione – sento forte la responsabilità di questo ruolo. Questa è una struttura che tratta pazienti in condizioni critiche, a volte in fin di vita. Sono convinto che il concetto di cura debba andare oltre la mera somministrazione dei farmaci. E’ nostro compito farci carico delle persone e del loro dolore”. Anche per Chiara Pesci, direttore del Pronto Soccorso, “migliorare l’accoglienza del paziente è fondamentale così come puntare a un’organizzazione puntuale ed efficiente per garantire così una miglior fruibilità del servizio. A breve sono convinta che i primi risultati saranno sotto gli occhi di tutti”. La centralità del paziente è stata ribadita anche dal dottor Giuseppe Tibaldi, direttore di Salute Mentale Adulti: “il mio principale obiettivo è quello di diminuire il numero di interventi coercitivi di ricovero e il ricorso ai farmaci attraverso un nuovo approccio. Sono infatti convinto che condividendo le scelte e i percorsi di cura com pazienti e famigliari si possano ottenere ottimi risultati”. “Empatico per provenienza”, grazie ai suoi natali ischitani, il dottor Alessandro Cenatiempo, direttore di Oftalmologia, ha sottolineato quanto sia importante “intrattenere un rapporto significativo coi pazienti” e continuare a investire “sul territorio”.
“Sono cresciuto con un padre chirurgo – sorride il dottor Saverio Luppino, direttore di Ortopedia – e tra bisturi e diapositive anatomiche la mia passione per la medicina mi accompagna da sempre. A Carpi vorrei incentivare l’attività chirurgica protesica dell’anca e del ginocchio, dedicandomi alla gestione e al trattamento del paziente politraumatizzato e al trattamento chirurgico delle lesioni complesse del bacino e degli arti”.
“Sono grata – ha sottolineato la dottoressa Anna Vittoria Ciardullo, direttore di Medicina Interna a indirizzo Diabetologico – del supporto ricevuto dall’Azienda per estendere i percorsi di cura e di presa in carico dei pazienti con diabete in tutta la provincia: da Pievepelago a Finale Emilia. Abbiamo messo in piedi percorsi assistenziali ad hoc per ogni scenario: dall’adolescente all’anziano cronico e affetto da pluripatologie. Ed è proprio la multicronicità la sfida sempre più onerosa e complessa che ci si pone dinnanzi”.
Specializzato in ambito oncologico e  prevalentemente dei tumori testa – collo, il dottor Sauro Tassi è il nuovo responsabile di Otorinolaringoiatria: “a Carpi possiamo contare su un’ottima Oncologia Medica e sulla presenza di una Radioterapia. Vi sono dunque tutti i tasselli per una presa in carico totale del paziente. Grande spazio poi alla chirurgia della tiroide grazie alla collaborazione stretta con gli specialisti endocrinologi e alla chirurgia delle ghiandole salivari. Senza dimenticare la chirurgia dell’orecchio e l’esperienza maturata nel campo degli impianti cocleari per i sordi. L’obiettivo è quello di creare percorsi per facilitare l’approccio del paziente alla struttura in tutte le varie tappe dalla diagnosi al percorso di cura”.
Restano invece vacanti i primariati di Neurologia e Urologia ma, assicura Bianca Caruso, “tempi tecnici permettendo, nel piano assunzioni del 2018 dovrebbe già rientrare quello di Urologia”. Sulla Neurologia, invece, tutto tace.
Jessica Bianchi

 

 

 

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