La Bella e la Bestia

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Convivono l’una a fianco dell’altra, ma la Bestia non gode certo della luce riflessa della Bella. La vecchia piscina comunale, malgrado le promesse fatte, è ancora lì. Un pugno che arriva dritto allo stomaco. Uno schiaffo al decoro urbano. Correva l’anno 2014 quando iniziò a circolare la voce che a Carpi, sulle ceneri del vecchio impianto natatorio, sarebbe sorto un palasport multifunzionale ma quel progetto non è che un pallido ricordo. Oggi, infatti, la piscina appare completamente abbandonata a se stessa. Un ecomostro spiaggiato di cemento armato. L’ombreggiante apposto alla recinzione per tutelare la privacy dei bagnanti è parzialmente caduto e il degrado è sotto gli occhi di tutti. Innegabile e ingiustificabile.
Intorno alla struttura campeggiano arbusti, ferraglia, ruggine, rifiuti… il luogo ideale per topi e insetti. Tutto cade a pezzi. La bruttura doveva essere abbattuta già da un paio d’anni: cosa è cambiato?
“Il costo medio per abbattere la piscina – spiega l’assessore ai Lavori Pubblici, Simone Tosi – si aggira intorno ai  300mila euro, ben oltre la cifra che avevamo ipotizzato inizialmente. Pertanto abbiamo deciso che lo smantellamento sarà a carico di chi prenderà in mano il vecchio impianto natatorio per realizzarvi un nuovo progetto”. Dopo il tramonto dell’ipotesi Palazzetto, a restare, sarebbe la manifestazione di interesse “ancora informale”, specifica l’assessore, avanzata da Aquanova Carpi s.r.l. (di cui fanno parte Cmb e Coopernuoto) per “ricavare in quell’area una piscina ludico – ricreativa scoperta da inaugurare già nell’estate 2019. Se l’operazione andrà a buon fine, come ci auguriamo, anche a fronte dei 2-3mila accessi che registra la nuova piscina nel weekend, il volume della vecchia vasca coperta potrebbe essere recuperato per offrire alla cittadinanza una terza vasca all’aperto, mentre il resto verrebbe demolito. Onere a carico della società Aquanova”. Le bocce, però, sono ancora in attesa che “la società formalizzi le proprie intenzioni”, conclude Simone Tosi. E intanto l’incuria avanza.
Jessica Bianchi

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