Gli operai sono al lavoro per picchettare l’area: in arrivo un altro polo commerciale a Carpi

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Tecnicamente il suo nome è F10 ma per tutti altro non è che un prato. Un’area verde, quella compresa tra via Nuova Ponente e la Tangenziale Losi (tra Borgogioioso e Unieuro tanto per intenderci) che presto scomparirà, soppiantata da un altro polo commerciale. Il piano particolareggiato prevede siano edificate due zone distinte: la prima verrà suddivisa in quattro lotti da 2.500 metri quadrati ciascuno che ospiteranno altrettante strutture commerciali extralimentari. Nella seconda sorgerà invece una medio – grande attività di vendita alimentare per la quale da tempo si mormora il nome di Despar.
Nei giorni scorsi gli operai sono al lavoro per picchettare l’area, dopodiché seguiranno le opere di urbanizzazione e la costruzione vera e propria. Ricordiamo che tra quest’area e il Borgogioioso sorgerà anche un distributore di carburanti a marchio Coop Alleanza 3.0 e che, svoltato l’angolo, su via dell’Industria, si lavora alacremente a un altro direzionale. La superficie complessiva, si legge sulla delibera approvata dal Consiglio Comunale lo scorso 20 luglio 2017, è di di “17.973 metri quadri”: un piccolo polmone verde a ridosso di assi viari ad altissimo scorrimento viario. Che la zona fosse vocata al commercio lo sapevamo da tempo ma la cementificazione è sempre un amaro boccone da buttare giù. E poco importa se “solo” il 35% dell’area sarà edificato mentre la parte restante dovrà rimanere rigorosamente green: in fondo di qualche aiuola tra i parcheggi non sappiamo proprio che farcene…
La realizzazione del comparto è prevista dal “Piano Regolatore Generale del Comune di Carpi, approvato con Delibera della Giunta Provinciale n°174 del 30/04/2002”: come può un piano di sviluppo e di espansione vecchio di 16 anni essere ancora rispondente ai bisogni di una città profondamente mutata? La crisi ha assestato un duro colpo alla nostra città, molti immigrati se ne sono andati poiché il nostro territorio non è più appetibile dal punto di vista economico. Numerosi esercizi commerciali del centro storico – e non solo – hanno abbassato la serranda, messi in ginocchio dalla concorrenza della grande distribuzione e di Amazon. A Carpi sono “fioriti” ovunque supermercati e discount. L’offerta è ampissima e la domanda calante, d’altronde la nostra è una città che fatica a crescere: il fenomeno migratorio ha conosciuto una forte battuta d’arresto, i carpigiani fanno sempre meno figli e la popolazione continua a invecchiare. In una Carpi impoverita dove a crescere sono i bisogni e le uniche domande sono relative a un’assistenza e a una presa in carico più puntuale, non è di cemento né, tantomeno, di supermercati, che abbiamo bisogno. Salvaguardare il territorio e quel che ne resta è invece un imperativo per tutelare la salute e la qualità di vita. Gli strumenti di ieri devono essere aggiornati perché la fotografia del presente è ben più complessa.
Jessica Bianchi

 

 

 

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