Gli illustratori meritano maggior riconoscimento

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Tutto iniziò con un’incisione sulla portiera dell’auto di famiglia: fu allora punto che i genitori di Margherita Morellini, carpigiana oggi ventisettenne, scoprirono l’attitudine della figlia per il disegno. “All’epoca – racconta lei – ero specializzata in principesse con gonne monumentali e torte iper dettagliate”. Da quel momento, i genitori hanno conservato tutti i disegni di Margherita che, dopo aver conseguito, nel 2014, una laurea in Mediazione linguistica presso l’Istituto di Alti Studi Carlo Bo di Bologna – corso di studi che l’ha portata a vivere diverse esperienze in Francia e in Inghilterra – ha deciso di seguire le proprie passioni, iscrivendosi al corso di illustrazione presso la Scuola Internazionale di Comics di Reggio Emilia, dove si è diplomata in Arti Grafiche e Figurative. “Probabilmente per mancanza di consapevolezza, unitamente al timore che spesso mi spinge a prendere la strada più concreta, il mio percorso formativo non ha mai riguardato l’ambito artistico sino a quando non ho compreso che non c’era altro mestiere che avrei potuto fare con la stessa passione e che dovevo almeno provarci. Così ho deciso di intraprendere un nuovo percorso e mi sono iscritta alla Scuola Internazionale di Comics, in cui professionisti del settore mi hanno insegnato a educare il mio talento”. Un talento autentico, quello di Margherita, che scaturisce da uno stato d’animo: “quel che ogni volta mi emoziona e mi sorprende nel terminare un’illustrazione è vedere come, talvolta con fatica, le mie mani siano riuscite a tradurre quella che all’inizio era nulla più che un’idea nella mia testa”. Diplomata a ottobre dello scorso anno, Margherita sinora ha realizzato soprattutto commissioni per privati e illustrazioni per riviste e pubblicità, ma la sua ambizione è quella di poter vivere della propria passione. “L’illustrazione si può applicare a mille settori ed è uno degli aspetti che più adoro di questa professione. Basta che mi piaccia il progetto e che sia nelle mie corde, ma per il resto, che si tratti di un libro o di una locandina pubblicitaria, non cambia, se non a livello tecnico. Ogni mezzo ha uno scopo e in questo caso l’illustrazione non è che una nota artistica che arricchisce entrambi. Un altro progetto che prima o poi mi piacerebbe realizzare è un CO-working tra artisti, creando uno spazio professionale e stimolante da poter condividere qui a Carpi”. Un’ambizione non semplice, in una realtà come quella italiana, dove le professioni artistiche sono meno sviluppate rispetto ad altri Paesi occidentali. “Quando spiego che mestiere faccio, mi capita spesso, in risposta, di ottenere facce perplesse; espressioni che non cambiano nemmeno dopo una spiegazione approfondita, mentre in altri Paesi l’illustratore è una figura professionale riconosciuta tanto quanto quella del medico o del fornaio. Non so dare una spiegazione a questo atteggiamento, dal momento che gli illustratori sono sempre esistiti anche in Italia. Sarebbe bello che storia dell’arte e arte pratica fossero obbligatorie a tutti i livelli e in tutti gli indirizzi scolastici. Questo aiuterebbe non solo dal punto di vista della salvaguardia del patrimonio culturale, ma fungerebbe da tutela per i professionisti che operano in questo ambito, e il cui lavoro, soprattutto quando si tratta di commissioni per privati, viene svalutato e sottopagato perché non se ne comprende l’unicità. Tuttavia, aldilà delle difficoltà intrinseche, quello dell’illustrazione è un campo che non discrimina in base a sesso, età, provenienza, ma considera solo l’originalità e la professionalità proprie di ogni artista”.

Per chi volesse seguirla e scoprire lo stile che la contraddistingue, Margherita è attiva sulla pagina Facebook Margherita Morellini Illustrator e su Instagram Morelllini Margherita Illustrator.

Marcello Marchesini

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