Quando la medicina si fa umana

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Un'assistenza costruita intorno alle donne. Una presa in carico totale per innalzare la qualità di cura e, allo stesso tempo, far sentire le pazienti con una diagnosi di tumore al seno, persone. Umanizzazione e gentilezza queste le parole ricorrenti durante la presentazione della Breast Unit dell'Azienda Usl di Modena: fiore all'occhiello del nostro ospedale, inserita ora all'interno della Rete regionale dei Centri di Senologia dell’Emilia-Romagna.

“Un traguardo di cui essere orgogliosi – sottolinea il sindaco, Alberto Bellelli – frutto della collaborazione tra un'azienda sanitaria che ci ha creduto e di una politica che ha spinto per salvaguardare il livello di eccellenza del nostro ospedale, per tutelare il diritto alla salute dei cittadini. Quella della nostra Breast Unit è un’opportunità che oggi viene inserita nella Rete regionale dei Centri di Senologia dell’Emilia-Romagna (e su dodici centri compresi nella lista gli unici non capoluoghi di provincia sono Imola e proprio Carpi) ed è stata preceduta da recenti realizzazioni come la Radioterapia, il Laboratorio per i farmaci antiblastici e il Day Service oncologico, tanto per citarne alcune. La sanità di Carpi e più complessivamente dell’Area Nord continua dunque a giocare un ruolo attivo e propositivo all’interno della cabina di regia che accompagna il percorso di sperimentazione verso l’unificazione di Baggiovara e Policlinico”.

Un modello di riferimento, quello della Breast Unit, che Antonella, tra le tante donne malate di tumore al seno, ben esemplifica, “aldilà della qualità del percorso di cura, ciò che mi ha maggiormente colpita, è stata l'empatia con la quale sono stata trattata sin dai primi difficili momenti”. Prevenzione e screening, approfondimento diagnostico, terapia, follow up e riabilitazione: nella Breast Unit l’assistenza è costruita intorno alla donna, che viene presa per mano per affrontare il carcinoma mammario con le maggiori chances di guarigione. Ciascuna paziente è seguita, nell’intero percorso della sua malattia, da un team di specialisti dedicati, che si prendono cura di tutti i bisogni fisici e psicologici, definendo la miglior terapia per ogni caso, secondo i più aggiornati protocolli e linee guida.

La donna non deve cercare i diversi professionisti: attraverso il percorso di screening oppure, ove necessario, la diagnostica urgente, tutto avviene all’interno del Centro di senologia, in strutture integrate dal punto di vista funzionale. Il Core team multidisciplinare vede la presenza di Radiologo, Patologo, Chirurgo, Radioterapista, Oncologo; l’Extended team accoglie altre figure cliniche quali Medico nucleare, Chirurgo plastico, Fisiatra, Genetista, Psico-oncologo, Ginecologo con esperienza in preservazione della fertilità, Palliativista; ancora, un Data manager e un Nutrizionista a completare il percorso, e tutto il personale infermieristico e di sala operatoria, per un’assistenza globale dove la connessione fra le varie fasi è guidata dal Case Manager, Caterina Crivellaro,“come un moderno Virgilio, sono io ad accogliere e a guidare le pazienti all'interno di un percorso completamente personalizzato”.

Collabora attivamente alla Breast Unit di Carpi anche il personale dell’Ospedale di Mirandola, in particolare i radiologi e medici e infermieri del Day Service Oncologico, per offrire la migliore assistenza il più vicino possibile al domicilio delle pazienti.

“Il nostro – aggiunge la dottoressa Maria Grazia Lazzaretti, responsabile dell'unità – e un modello integrato di assistenza con al centro la paziente, perchè la medicina non è solo terapia bensì cura e presa in carico. E' dimostrato che un trattamento multidisciplinare migliora il tasso di sopravvivenza e, allo stesso tempo, le donne apprezzano che nell'iter terapeutico non ci siano frammentazioni. Il nostro è un lavoro condiviso. Di squadra”. Numerosi gli obiettivi da raggiungere per qualificarsi ulteriormente: “desideriamo ridurre ulteriormente i tempi di risposta ed elaborare un percorso ad hoc per quella fetta di pazienti fragili a cui viene diagnosticato un tumore in età molto avanzata (che rappresentano un 30% delle diagnosi), grazie alla collaborazione di un geriatra”.

Grazie a interventi di costante miglioramento tecnologico da parte dell’Azienda USL di Modena, anche con il contributo di donatori privati, oggi la Breast Unit dell’Ospedale di Carpi dispone di tutte le dotazioni più all’avanguardia, tra cui due mammografi, una tomosintesi, la RM mammaria, la Radioterapia e, prima realtà in Italia ad averlo adottato, lo Scalp cooler, il casco refrigerante che previene la perdita dei capelli. “Una bella storia la nostra. Cresciuta nel tempo, passo dopo passo, grazie all'aiuto apportato da tutti i componenti della squadra. Una delle più grandi rivoluzioni dell’Oncologia degli ultimi 10 anni, infatti, – aggiunge il dottor Fabrizio Artioli, direttore dell’UO di Medicina interna e Oncologia dell’Ospedale di Carpi – non sono solo i farmaci e la tecnologia sempre più moderna, ma il lavoro interdisciplinare: si lavora insieme, tutti i professionisti, ciascuno portando il proprio apporto di sapere, esperienza, e gentilezza, un valore, quest’ultimo, a cui le pazienti hanno diritto. Deve coinvolgere tutti, da chi accoglie la persona, a chi le fa il prelievo, a chi dà le prime indicazioni, a chi la cura e la seguirà per tutto il suo percorso che nel 75% dei casi porterà alla guarigione. Una rete che si pone l'obiettivo di curare il più possibile i malati oncologici vicini al proprio domicilio. In tal senso, in accordo con la direzione aziendale, ci stiamo interrogando circa la possibilità di portare l'oncologia all'interno delle Case della Salute, dove si potrebbero somministrare terapie per bocca e fare controlli”. A essere premiato è dunque un modello, capace di “coniugare altissima qualità tecnica ad altrettanto alta qualità umana”, ha concluso il direttore generale dell'Ausl di Modena, Massimo Annicchiarico.

Jessica Bianchi

 

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