Hospice: quale il ruolo delle Fondazioni?

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“I dubbi sollevati rispetto all’ubicazione della struttura dedicata al fine vita, nell’area dell’ex Fornace di Budrighello a San Possidonio, sono da tempo al centro del dibattito e dunque noi non ci sottrarremo dall’impegno preso”. Sono queste le parole del presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, Giuseppe Schena, nel ribadire la disponibilità dell’ente a erogare un finanziamento pluriennale, di massimo 1 milione di euro, a sostegno del progetto Hospice Area Nord. Ovviamente non vi è ancora alcuna delibera ma, “considerata la rilevante ricaduta dell’opera sul nostro territorio e il consenso di vari soggetti – istituzioni, Azienda Usl e tessuto associativo – la Fondazione farà la propria parte per continuare a sostenere questo territorio e a tutelare la salute della nostra comunità”. Ora la mossa, prosegue il presidente Schena, spetta alla neonata Fondazione Hospice San Martino (la quale riunisce Amo Carpi, Amo Mirandola e Asp Area Nord): “mi aspetto che la San Martino prenda formalmente contatto col nostro ente e quello di Mirandola per informarci sullo stato di avanzamento del progetto e sul cronoprogramma. La costruzione di un Hospice è un atto dovuto e rappresenta un cambio di passo di assoluta civiltà: aspettiamo di conoscere gli sviluppi della vicenda e, pur mantenendo una posizione prudente, non abbiamo intenzione di cambiare le carte in tavola”, conclude Giuseppe Schena. Senza l’apporto dei due milioni promessi dalle due fondazioni, infatti, il progetto è lungi dall’essere anche solo immaginato: la struttura di 14 posti letto, lo ricordiamo, costerà circa 4 milioni di euro e se l’apporto dei tre soci promotori è di 900mila euro, 500mila l’Asp e 400mila le due Amo, sulle ulteriori risorse necessarie alla copertura dei costi è ancora buio pesto. A essere chiara invece è la posizione della Giunta Bellelli come ha ribadito l’assessore Daniela Depietri in sede di Civico Consesso caldeggiando la proposta di Carpi Futura di dare il via a un “ampio e articolato dibattito con tutti gli interlocutori” azienda sanitaria compresa, “dal momento che questa ha sempre espresso la volontà di gestire il futuro Hospice. Ai malati dobbiamo dare delle garanzie affinché venga creata una struttura adatta, dove siano erogati servizi adeguati e vi lavori personale formato”. L’auspicio è che la San Martino non forzi la mano prendendo decisioni affrettate prima che tutti i soggetti in campo abbiano trovato la quadra.

Jessica Bianchi

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